Nell’ultima partita del girone B, la Spagna ha vinto anche con la Nigeria, 3 a 0, mentre nello stadio di Recife il Tahiti ha subito una nuova
Foto Илья Хохлов, licenza CC BY-SA
goleada, questa volta a opera dell’Uruguay.
Uruguay 8 – 0 Tahiti (2′, 24′, 45′, 67′ (rigore) Hernández, 27′ Pérez, 61′ Lodeiro, 82′, 90′ Suárez)
Partiamo da qui, dall’impianto Arena Pernambuco: l’incontro, finito 8 a 0 per La Celeste, è a senso unico sin dall’inizio. A sbloccare il risultato e a firmare i primi quattro gol, tutti realizzati nel primo tempo, ci pensano due giocatori che giocano in Italia: Abel Hernández, del Palermo, e Diego Pérez, del Bologna. L’attaccante rosanero va a segno dopo 2′, replica al 24′ e si ripete poco prima la fine del primo tempo. Intanto, qualche minuto dopo il raddoppio, il centrocampista rossoblu fa 3 a 0. Nella ripresa, tra un rigore parato e un’espulsione per parte, arrivano le altre quattro reti: Lodeiro, trequartista del Botafogo, servito da Gargano firma il quinto gol; Hernández, in serata di grazia, approfitta degli errori avversari e, su un nuovo rigore, realizza il quarto gol personale. Ma non è finita qui, perché ci sono spazio e gloria anche per Suárez: nei minuti conclusivi, l’attaccante del Liverpool mette a segno una doppietta che vale l’8 a 0 finale.
L’Uruguay si posiziona al secondo posto nel suo girone e affronterà il Brasile nella semifinale del 26 giugno; per il Tahiti, la comparsa in Confederations Cup fa la storia in quanto traguardo storico mai raggiunto. Per il resto, si può stendere un velo pietoso: 24 gol subiti, uno solo realizzato, contro la Nigeria.
Spagna 3 – 0 Nigeria (3′, 88′ Jordi Alba, 62′ Torres)
La Roja supera la Nigeria con un secco 3 a 0 che non deve trarre in inganno. La partita, infatti, sebbene sia terminata con un tale punteggio, ha visto le due nazionali rispondersi colpo su colpo: la squadra di Del Bosque rompe subito il ghiaccio e manda in gol il terzino del Barcellona, Jordi Alba, dopo una splendida azione tutta di prima, tipica del gioco praticato dagli iberici. Gli africani non stanno a guardare e, nei minuti successivi, cercano il pareggio che, tuttavia, non trovano. Negli ultimi minuti della prima frazione, la Spagna torna a farsi vedere un paio di volte con Soldado, poco freddo davanti a Enyeama, e con Fabregas, che colpisce il palo pieno a portiere battuto.
A inizio secondo tempo, i nigeriani partono nettamente meglio degli spagnoli: Musa ispira alcune buone chance per i suoi compagni ma sciupano troppo. Le Furie Rosse non sono però una squadra che grazia con facilità. Al 60′ entra El Niño Torres, un vero killer dell’area di rigore, che, alla prima occasione utile, fulmina la difesa e il portiere avversari: 2 a 0. Al 71′ le Super Aquile potrebbero capitalizzare l’ultimo regalo della partita concesso loro dalla retroguardia iberica ma, ancora una volta, sprecano incredibilmente. Non succede più nulla e l’ultima emozione da segnalare è di Jordi Alba: lanciato da Villa in campo aperto e dimenticato dalla difesa nigeriana, il giocatore blaugrana si presenta davanti a Enyeama, lo supera con facilità e deposita il pallone in rete per il 3 a 0.
La Spagna, pur soffrendo più del previsto in certi momenti della sfida, conquista le semifinali a punteggio pieno e si prepara per la semifinale del 27 giugno con l’Italia. L’ultima volta che le due nazionali si sono affrontate risale a un anno fa, nella finale degli Europei in Polonia e Ucraina vinta 4 a 0 dagli iberici.
La Nigeria, invece, com’era prevedibile, arriva terza e viene eliminata dal torneo. L’incontro decisivo per proseguire il cammino era quello con l’Uruguay, data la netta superiorità spagnola e la chiara inferiorità col Tahiti. La Celeste ha avuto la meglio e ha fatto suo il secondo e ultimo posto disponibile.
Articolo di Alessandro Liturri