La spensieratezza come… [.3]

Creato il 09 novembre 2012 da Philomela997 @Philomela997

Una sensazione che tutti abbiamo provato ma di cui non serbiamo il ricordo. Qualcosa che abbiamo perduto o che ancora non abbiamo raggiunto. Quel senso di leggerezza e profondità di cui abbiamo bisogno ma che abbiamo smesso di cercare perché non ci crediamo più. Cos’è la spensieratezza? Dov’è? E, soprattutto, che forme assume?

Ecco il terzo film della rassegna:

ED WOOD  di Tim Burton (1994)

TRAMA: Il trentenne aspirante cineasta Edward D. Wood Junior tenta in tutti i modi di fare cinema e di farlo a suo modo. Circondandosi di personaggi assurdi (tutti realmente esistiti, come lo stesso Wood) che lo aiuteranno nelle sue imprese cinematografiche, in primis l’ex divo del cinema anni ’30 Bela Lugosi, Wood si barcamena nella Hollywood anni ‘50 seguendo i suoi ideali e le sue aspirazioni senza farsi abbattere da niente e da nessuno.

 

“Badate! Badate! Badate all’immenso drago verde che vi attende fuori dalla vostra magione. Ingoia bambini, poveri cuccioli di cane e lumachine belle grasse. Badate! State attenti! Muovo io i suoi fili! Muovo io i suoi fili!”

(monologo di Bela Lugosi in “Glen or Glenda”)

La spensieratezza come… arte. Arte del lasciarsi andare, dell’essere se stessi, di farsi stritolare da una piovra finta e del commuoversi di fronte a un bocciolo di rosa appena spuntato. Si sa che la vita è piena di dolore, di umiliazioni, di sconfitte e di rinunce. E che alla fine ci aspetta anche la morte. Ma Ed Wood e i suoi amici trasformano tutto questo in un gioco. Un gioco dove il cinema diventa allo stesso tempo sia contenitore che contenuto, sia sfondo che personaggio. Se dobbiamo soffrire, se dobbiamo essere trattati a pesci in faccia, se dobbiamo finire i nostri giorni da soli e senza pensione, allora perché non farlo con un sorriso sulla bocca? Un sorriso magari senza i denti davanti (Ed Wood li ha persi in guerra…) oppure con i canini aguzzi (vedi Lugosi nei panni del suo amato Dracula), ma pur sempre un sorriso. La spensieratezza diventa così un incantesimo che sconfigge l’immenso drago verde e riesce a spezzare i fili del malvagio Burattinaio, che si rivela essere nient’altro che un vecchio signore seduto su una vecchia poltrona in cerca di qualcuno che gli voglia bene e che si prenda cura di lui.


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