di Giuliano Fago Golfarelli – Il Trentino è terra di ospiti speciali: squadre di calcio, attori vai e vieni, troupe cinematografiche sostenute dalla Provincia, il Mart inaugurato senza il famoso architetto.
Insomma non si sa più dove girarsi tra tanta gente famosa che forse non usa il giusto cassonetto per la differenziata, dimentica i parcheggi a strisce blu e decide di suicidarsi in scarpe da tennis per provare come funziona il nostro elisoccorso in montagna.
Tanti personaggi che ci danno tanto ma tanto lustro, ma anche poco, direi.
La notizia: Cos’avranno di speciale le spigole del Tirreno? Gustose sì, ma fin troppo indigeste per l’ex comandante della Guardia di Finanza, il generale Roberto Speciale. Un banchetto a base di pesce, in compagnia di familiari e amici, è costato all’ufficiale, ex deputato del Popolo della libertà, una condanna al risarcimento di 200mila euro in favore del Ministero dell’Economia e delle Finanza. La sentenza è stata emessa ieri dalla terza sezione giurisdizionale centrale dalla Corte dei Conti e scrive la parola fine su una vicenda giudiziaria che, a livello penale, si è chiusa manco a dirlo con la prescrizione dei reati.
Il palcoscenico: La vicenda risale all’agosto del 2005 e fu denunciata da Carlo Bonini su Repubblica nel 2007. Il generale aveva fatto partire da Pratica di Mare (aeroporto militare italiano situato a 30 km a sud della città di Roma) un aereo Atr-42 diretto in Trentino, a Predazzo.
Su quel velivolo in due occasioni avevano viaggiato i familiari del generale, mentre il 26 agosto addirittura un carico di pesce, secondo l’accusa destinato ad allietare la cena di Speciale (generale) e dei suoi ospiti, che in quel periodo si godeva le vacanze in montagna.
E pensare che quel velivolo avrebbe dovuto servire per pattugliare le coste dell’Italia per prevenire fenomeni di contrabbando.
Il commento : Ahimè la Scuola Alpina Fiamme Gialle di Predazzo non ha alcuna colpa e anzi i militari (di terra e di aria) hanno testimoniato tutti fedelmente come sono andate le cose. Francamente mi spiace che il generale abbia dovuto pagare tanto allegro disturbo, disturbo per noi tutti italiani – grazie alla Corte dei Conti.
Ha pagato un po’, un po’ molto che poteva risparmiare andando con familiari, amici e dipendenti in uno dei tanti, bellissimi ristoranti che decorano la nostra valle.
Soprattutto mi spiace non sapere che vino o vini sono stati serviti e si fa per dire “degustati” .
Su un volo tanto speciale si può ipotizzate spumante Trentodoc a gogò, assaggi di Chardonnay, Mueller…insomma tutto quello che di bello e di buono possediamo e offriamo.
Ma se ha preferito altre specialità ci ha traditi due volte sia per il pesce (Adriatico, Trote e Salmerini non hanno da noi bisogno di voli speciali) sia se ci sono state libagioni extralocali potendo rivolgersi a mari e territori molto più vicini.
Magari risparmiando, una brutta figura non da generale ma da gourmet.
Mi permetto dunque suggerire alla Corte dei Conti di fare una ulteriore indagine sul menu speciale visto che – giustamente – si è fatto solo il conto sui danni pratici militari e non su quelli territoriali.
I nostri. [Giuliano Fago Golfarelli]
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