Magazine Cinema
Origine: USA, Canada, Hong Kong
Anno: 1998
Durata: 89'
La trama (con parole mie): sono passati dieci anni dall'ultimo confronto tra Chucky ed il suo antagonista per eccellenza, Andy, e l'ex fidanzata del serial killer reincarnatosi nella bambola Tipo bello, Tiffany, finisce per mettere le mani sulle spoglie "di plastica" dell'amato, riportandolo di nuovo alla vita grazie ad un rituale voodoo. Il rapporto di coppia, però, non è idilliaco come lei vorrebbe, tanto che Chucky finisce per toglierle la vita costringendola ad incarnarsi a sua volta in una bambola.Per l'improvvisata coppia di giocattoli animati si profila dunque l'idea di una sorta di "viaggio di nozze" che possa condurli al luogo di sepoltura delle spoglie mortali di Chucky, nella speranza che un medaglione dai grandi poteri possa aiutare entrambi a tornare tra gli umani a tutti gli effetti.
Devo ammettere che il ritorno in grande stile di Chucky e della sua saga sugli schermi del Saloon sta avendo il merito di risvegliare nel sottoscritto la voglia di riscoprire le grandi epopee dell'horror anni ottanta e novanta, da Venerdì 13 a Nightmare: prodotti spesso e volentieri sopra le righe, eppure in grado, anche a distanza di anni, di divertire ed intrattenere come la maggior parte delle proposte odierne può soltanto immaginare di fare.Giunto al quarto dei titoli a lui dedicati, il bambolotto più malvagio della settima arte sperimenta per la prima volta un'avventura senza quella che è stata la sua nemesi storica, l'ormai non più piccolo Andy, divenendo dunque il protagonista indiscusso della vicenda e, almeno nella sua prima parte, la "vittima", neanche fosse una sorta di eroe positivo della stessa: fin dalle prime battute questo trashissimo titolo firmato Ronnie Yu - autore anche del divertentissimo Freddy vs Jason, per tornare al discorso di cui sopra - pare definirsi all'insegna dell'ironia - nera e non -, con tanto di citazioni dedicate ad alcuni "mostri sacri" - in tutti i sensi - del genere come Jason Voorhies, Michael Myers e Leatherface, proseguendo con omaggi a Classici come La moglie di Frankenstein - una vera e propria pietra miliare - presentati attraverso il consueto turpiloquio di Chucky, per la prima volta alle prese con le gioie ed i dolori - soprattutto questi ultimi - della vita di coppia.In questo senso, l'idea vincente ed interessante di questo quarto film basato sui personaggi creati da Don Mancini è proprio quella di affiancare a Chucky una lei che possa in qualche modo tenergli testa arrivando a seminare - in tutti i sensi - quelli che saranno i fiori del quinto film dedicato alla sempre più instabile ed iraconda bambola: Tiffany - intepretata da una perfetta per la parte cagna maledetta Jennifer Tilly, che molti, soprattutto maschietti, ricorderanno per il ruolo in Bound - risulta dunque, di fatto, il fulmine a ciel sereno nell'esistenza fino a quel momento "tranquilla" di Chucky, lo squilibrio - anche positivo - introdotto da una storia sentimentale nel grande disegno di ogni scapestrato scapolo dedito agli eccessi da single senza freni. Una metafora della vita di coppia pronta a specchiarsi nella vicenda dei due giovani protagonisti "in carne ed ossa" vittime ed ostaggi delle due bambole, in fuga come novelli Romeo e Giulietta e ad un tempo pronti ad accusarsi a vicenda di follia nonchè degli omicidi commessi da Chucky e signora: curioso scoprire, nel ruolo della lei, una giovanissima Katherine Heigl sulla quale pesa la pressione del dispotico zio interpretato dal compianto John Ritter, ai tempi decisamente lontana dai fasti cui la destinò - almeno in parte - Grey's anatomy.Un film divertente e di grana grossa come piace a noi del Saloon quando si considera di lasciare i neuroni a riposo, ironico quanto basta per non risultare spocchioso e sempre pronto ad omaggiare una delle epoche più importanti dell'horror - geniale la battuta che rimanda a Hellraiser a seguito del primo tentativo di omicidio dello sceriffo - che in cuor mio spero sempre di vedere in una nuova e, chissà, ancor più interessante veste: in questo senso, la conclusione di La sposa di Chucky potrebbe essere colta come un segno premonitore di un futuro - speriamo prossimo - ritorno dell'horror "come si faceva una volta".
MrFord
"I’d love it if you’d spin your head for me
or vomit a beautiful pea soup green,
so beautifully
across your stomach it said “HELP ME”
I gotta know will you marry me."Murderdolls - "Love at first fright" -
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