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La sposa obbediente, di Mary Balogh

Creato il 11 settembre 2014 da Babetteleggepervoi

E lui cosa aveva fatto, il nuovo visconte Astor, che si crogiolava nello splendore della sua nuova importanza, che scoppiava di euforici sentimenti di benevolenza verso il mondo intero? Si era offerto di sposare una delle tre figlie, ecco cosa aveva fatto. Senza nessuna informazione! Aveva saputo che di età facevano venti, diciotto e quindici anni. E questo era tutto quello che aveva scoperto. Non conosceva i loro nomi, che carattere avessero e quale aspetto. Non aveva nemmeno specificato quale voleva che diventasse la sua sposa. Aveva lasciato questa decisione alla loro madre.

La sposa obbediente, di Mary Balogh

Titolo: La sposa obbediente.Autore: Mary Balogh.Traduzione: Carla Pedretti.Genere: rosa storico.Pagine: 132.Editore: Mondadori (6 settembre 2014).Prezzo: euro 1,99 (e-book).La mia valutazione: quattro stelline.
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Non appena ereditato il titolo, il visconte Geoffrey Astor si sente in dovere di garantire un futuro alla famiglia del suo defunto predecessore, sposando una delle tre figlie. Ma considerandola una formalità che non influirà sulla propria vita, non si cura neppure di scegliere. Così ad accettare di sposarlo è Arabella, diciottenne timida e poco appariscente, che per lui prova ammirazione e timore reverenziale. Da buona consorte, Arabella si impegna ad adempiere ai doveri coniugali, fino a quando scopre che il marito ha continuato a mantenere un'amante. E allora Geoffrey dovrà rivedere molte delle proprie convinzioni, se non vorrà perdere l'amore di una moglie che ha iniziato ad apprezzare davvero...
Questo romanzo, non il migliore di Mary Balogh, ha antenati importanti e titolati. Geoffrey lord Astor, novello Mr Collins, eredita il titolo e i possedimenti di un lontano parente e, nell’euforia del momento, promette di sposarne una delle figlie. Per fortuna della prescelta (e nostra: ve l’immaginate Mr Collins come eroe romantico e sciupafemmine? No, vero?), Geoffrey è bello e affascinante, MA è anche provvisto di un’amante delle più graziose. Ovvio che per lui il matrimonio con questa diciottenne né bella né brutta sia solo un conveniente patto per produrre una cucciolata di robusti bambini con cui riempire la nursery e assicurare la discendenza. Il tapino non ha fatto i conti con Mary Balogh, che lo farà innamorare di questa sposa obbediente e ci assicurerà il solito, confortante lieto fine.La strada verso l’innamoramento è costellata di inciampi vari ma, tutto sommato, corre su binari conosciuti e collaudati. Molto prevedibile il comportamento di Jeoffrey, portabandiera della mentalità tipica dell’epoca: con l’amante si fanno cose che un uomo non proporrebbe mai alla moglie. Meno quello di Arabella che, da sposa obbediente e passiva, si tramuta in una erinni vendicativa non appena scopre gli intrallazzi del marito.Personaggi di contorno interessanti: il solido Theodore, ex soldato nelle guerre napoleoniche, la bellissima e stupida Frances, il villain di turno che risponde al nome di John Charlton e che ha fatto male i conti nel suo tentativo di seduzione di Frances (al secondo pianto disperato avrei volentieri ucciso quell’oca). Quattro stelline non si negano mai a Mary Balogh, ma questa volta la stima è superiore all’ammirazione.Un'ultima annotazione: troppi refusi che infastidiscono il lettore che aspira a un prodotto di qualità.

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