Sembra il titolo di un film dell'orrore, ma non lo é.
Oppure sì?
Un amico una volta mi disse: “in amore vince chi “visualizzato alle...” e non risponde”, alludendo a quando scriviamo a qualcuno su Facebook, vediamo che ha letto il messaggio e non riceviamo alcuna risposta.
Per le donne è una tragedia; vengono sovente fatti dei summit tra amiche per scoprire la ragione per cui i fidanzati (o potenziali tali) non rispondono ai messaggi in chat.
“Ci sta pensando”.
“Non ha capito la domanda”.
“Magari risulta che ha letto ma, siccome è al lavoro, ha dovuto chiudere facebook di corsa perché il suo capo è entrato in ufficio”.
“Ha letto dal cellulare e prima che potesse rispondere lo hanno chiamato”.
“Ha sicuramente avuto un ictus: hai provato a chiamare gli ospedali?”.
La chat di Facebook è odiosa. Tutte le chat sono odiose. I messaggi sono detestabili, lo insegna Jessa in Girls, lei che li chiama “allerte verbali” e non li usa mai. Ed è la più cool della serie mica per niente.
A meno che non si sia costretti da contingenze – accade – non bisognerebbe mai parlare via chat se non con persone il cui “visualizzato alle” non ci turba – tipo quando ti scrive la zia, la migliore amica scema, il compagno delle elementari che ti ha aggiunto per caso – o per scambi di informazioni semplici. “Passi tu a prendere il pane?”, “Ti mando il link al sito che mi avevi chiesto”, “ Arrivo alle sei anziché alle sette”. In questi casi, ne convenite tutti, il “visualizzato alle...” a cui non segue risposta non provoca danni sociali. Se il pane lo compriamo in due va bene lo stesso.
Ma no, noi siamo impazziti e abbiamo cominciato a fare cose che in chat non si dovrebbero fare. Invitare le donne a uscire. Mollare le donne dopo che le si è invitate a uscire. Fare dichiarazioni d'amore. Insultare persone a cui siamo mostruosamente legati. In questi casi il “visualizzato alle” è un vero problema.
Facciamo un esempio: un uomo qualunque scrive
11.30:“Ciao, come stai? Pensavo, se ti va, potremmo prenderci una birra uno di questi giorni. Ti va?”
(Visualizzato alle 11.35)
Alle 13.30, se non c'è risposta ci saranno confusione, morte e tristezza. E delirio cosmico. E summit, e chiamate incrociate ad amici e parenti. Ciao, scusa, sai tizia, sì, la tua compagna di corso che mi hai presentato qualche giorno fa, per caso è allergica al luppolo ed allo stesso tempo è molto permalosa a proposito delle sue allergie? Perché te lo chiedo? No, lascia stare, è che...quindi sei proprio sicuro sicuro che non sia allergica?
So anche di gente che usa il “visualizzato alle” come arma di vendetta: “Sì, ho letto le sue patetiche scuse su facebook, ma non gli ho risposto. Così vede che ho letto ma che lo ignoro, ah!”. Neanche Jennifer in I Spit on your Grave, e Jennifer in quel film praticava una colonscopia al suo stupratore con un fucile a canne mozze: era una che sulla vendetta la sapeva lunga. Chissà cosa avrebbe combinato con uno smartphone.
A volte succede per caso e non possiamo evitarlo: un semplice scambio di informazioni con il fidanzato diventa, all'improvviso, una guerra agli ultimi colpi e all'ultimo sangue a colpi di BLOP, il famoso suono della chat. Blop. Messaggi lunghi e compulsivi e, dall'altra parte, “visualizzato alle...” e mutismo digitale. So di gente che in questo modo ha rotto convivenze e separato case.
Cosa ci è successo? Perché siamo schiavi di uno strumento di controllo così infimo?
A un certo punto l'incapacità di gestire il lato emotivo della nostra vita ha preso il sopravvento e la vigliaccheria del non saperci più guardare negli occhi è diventata regina e sovrana: me la posso dimenticare, questa grandissima figura di merda, perché non ho in memoria l'immagine dei suoi enormi occhioni che pietosi mi dicevano “Oh, sei molto carino, ma ti vedo più come un amico, non credo sia il caso di andare a berci una birra noi due da soli, sai”.
L'ha solo scritto, anzi, non l'ha neanche scritto, ha solo visualizzato e magari, magari, magari. Magari non è che non le piaccio, magari è solo morta mentre scriveva la risposta. Speriamo.
Certo, il “visualizzato alle” è pur sempre una risposta, è una porta in faccia allo stato larvale e noi lo odiamo per quello; quindi, da meschini esseri quali ormai siamo diventati, abbiamo cercato un modo per non dovercelo trovare di mezzo e le chat su Whatsapp potevano essere la soluzione...perché su Whatsapp funzionava così:
-
il messaggio arrivava ai server di Whatsapp → una spunta;
-
il messaggio arrivava al cellulare del destinatario-> due spunte
E poi eravamo nelle mani del Signore. Se non rispondeva, morte - incidente stradale - telefono rotto-telefono rubato - problemi a casa – dorme - è in coma apparente. Insomma, ci sono mille motivi per cui uno potrebbe non rispondere, giusto?
Adesso non più: esiste una forma di notifica di visualizzazione, ovvero le due spunte diventano blu se il destinatario legge il messaggio. Ma tutti voi questo lo sapete perché è da ieri che le bacheche di facebook di tutto il mondo si sono riempite di “allarmi spunta blu”. Oddio, esiste la spunta blu! Anzi, la Spunta Blu! Non c'è più pace, non c'è più speranza! Non potrò più mentire sul fatto che non avevo ancora letto! Non potrò più fantasticare pensando che non mi risponda perché non ha ancora letto!
L'allarme è andato avanti tutto il dì, oggi, alternato solo dai post che spiegavano, o cercavano di spiegare, come neutralizzare la Spunta Blu e le paure che essa può provocare.
-Puoi leggere solo l'anteprima (ma prima o poi dovrai leggere tutto il messaggio; puoi mettere il telefono in modalità “aereo” (ma prima o poi...vedi sopra); puoi andare off line appena il telefono suona.
Mi spiace dirlo, ma nessuno di questi rimedi funzionerà davvero. L'unico modo per neutralizzare davvero la Spunta Blu è usare Whatsapp, Facebook, gli SMS e Dio sa cos'altro solo per dirsi “Hai preso il latte?” “No, passa tu, sono ancora in banca”. Solo ed unicamente a questo scopo.
Per tutto ciò che invece riguarda la nostra sfera emotiva e le persone le cui reazioni e i cui sentimenti influiscono sulle nostre reazioni e i nostri sentimenti, il modo per neutralizzare la spunta è e rimarrà sempre uno solo: avere il coraggio di parlare guardandosi negli occhi e accettare tutto ciò che ne viene, di buono o di cattivo che sia.
Silvia Nazzareni
@twitTagli