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La squadra sarda dei Digital Champion italiani

Creato il 22 novembre 2014 da Alessandro Ligas @TTecnologico

La squadra sarda dei Digital Champion italianiVenerdì 21 Novembre al Tempio di Adriano della Camera di Commercio di Roma sono stati nominati, alla presenza del Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi, i primi 100 Digital Champion locali coordinati dal giornalista Riccardo Luna, Digital Champion nazionale. Il loro compito come ambasciatori dell’innovazione sarà quello di “evangelizzare il territorio sul tema digitale”, attraverso azioni e progetti concreti. L’evento ha visto la partecipazione del direttore generale di Agid Alessandra Poggiani, del responsabile Smart City di Anci Paolo Testa, del Presidente di Telecom Italia Giuseppe Recchi e di Rosario Fiorello che ha mandato un video, ed è stato concluso dal presidente del Consiglio Matteo Renzi.

La Sardegna è l’unica regione a schierare la squadra al completo: 8 Digital Champion, uno per ogni provincia con il compito di portare il digitale in quei territori e in quegli ambiti in cui si fa ancora fatica a stare al passo con l’innovazione. Figure volontarie, non retribuite e senza budget ma con un determinante punto di forza: lo sguardo verso il futuro.

Digital champions

Eccoli: Francesca Casula (Digital Champion di Oristano), Luigi Cocco (Digital Champion dell’Ogliastra), Carlo Mancosu (Digital Champion del Medio Campidano), Lucio Murru (Digital Champion di Olbia), Serena Orizi (Digital Champion di Sassari), Fabrizio Palazzari (Digital Champion di Carbonia Iglesias), Nicola Pirina (Digital Champion di Cagliari), Federica Serra (Digital Champion di Nuoro).

Il Digital Champion è una carica istituita dall’Unione Europea nel 2012. È un ambasciatore dell’innovazione.

Ogni Paese ne ha uno, con il compito di rendere i propri cittadini “digitali”. I loro obiettivi principali sono: essere il punto di riferimento per gli amministratori pubblici sui temi del digitale; difendere le esigenze del cittadino in caso di assenza di banda larga, wifi ed altri diritti negati e promuovere, anche attraverso il crowdfunding, progetti di alfabetizzazione digitale.

Ci rendiamo perfettamente conto di quanto sia delicato e non privo di difficoltà questo impegno – hanno commentato i Digital Champion sardi – ma siamo fiduciosi nelle potenzialità della nostra terra. È qui che il web, prima che altrove, ha preso avvio. Il digitale ha reso noi isolani meno ‘isolati’, aprendoci al mondo e facendo conoscere le nostre realtà al di fuori dei limiti imposti dal mare”.

Il Digitale è una opportunità valida per qualunque settore, dalla formazione al commercio, dalla comunicazione all’editoria fino alle pp.aa. e non deve essere soltanto uno slogan elettorale: “Termini come e-learning, ecommerce, sharing economy, fatturazione elettronica o cloud devono entrare a far parte del nostro lessico quotidiano. Non come semplice prestito linguistico ma come forme acquisite di impostazione mentale, come approccio al lavoro, come sguardo al futuro, come voglia di farcela. La nostra isola può e deve, grazie al digitale, fare enormi passi in avanti. E noi, grazie all’impegno di chi vorrà far parte della squadra, vogliamo iniziare fin da oggi a dare il nostro contributo

Il giornalista romano è stato investito della carica dall’Unione Europea lo scorso 15 settembre, e succede a Francesco Caio (prima c’erano Roberto Sambuco ed Agostino Ragosa) e si è mosso subito per diffondere quanto più possibile la carica sul territorio concependo l’azione in modo positivo parlando delle cose e non delle persone. L’obiettivo è di arrivare a nominarne uno in ogni comune italiano: una rete di attivisti, volontari, appassionati di digitale con il compito di mobilitare il paese porta a porta. A Gennaio i DC saranno poco più di 8000.

I prossimi passi dei DC Sardi “trovare altri 377 digital champion, uno per ogni comune della Sardegna, ma se ne troviamo più d’uno per comune è meglio” ci dice Nicola Pirina. L’invito è rivolto a tutti i cittadini sardi che vogliano rendersi disponibili come Digital Champion del proprio comune ma anche a tutti gli enti ed a tutte le aziende che vogliano collaborare ai progetti nelle forme più diverse, dalle sponsorizzazioni alle attività di formazione gratuita fino alla fornitura di attrezzature e al supporto logistico.

Ed inoltre “alfabetizzazione, presenza nel territorio, difendere le esigenze dei cittadini che sono ancora tagliati fuori dal digitale (se fossi un imprenditore di Urzulei e volessi fare e-commerce, come potrei farlo con un modem a 56K? Se fossi padre, ed i miei figli fossero dall’altra parte del mondo, come potrei comunicare con loro?), diffondere le buone pratiche applicabili, progettualità”.

La Sardegna è da oltre 10 anni in prima linea nel campo del digitale, associazioni, imprese, professionisti, blogger, da oltre 10 anni si trasformano le idee in business e si dialoga a 360° tutto questo per migliorare le persone e per migliorare il contesto.


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