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La stanza dell’autocostruzione -6- Zaza Lures

Da Pietroinvernizzi

Zaza JerkL’autocostruzione è un mondo popolato di personaggi di ogni sorta, sono tantissimi. Alcuni abili costruttori sono anche abili pescatori ma non necessariamente; le due abilità se si integrano diventano una preziosa sinergia, per non dire una poesia, ma possono svilupparsi indipendentemente l’una dall’altra.  Molti sono veri artisti che inseguono repliche perfette del reale, altri sono creativi affascinati dalla novità, dall’idea bizzarra. Joe Zaza sa costruire perfettamente il classico repertorio dei minnow, ma sicuramente l’aspetto più interessante del suo profilo è la costante ricerca dell’originalità, dell’idea nuova. Un vulcano di esche assurde… ce n’è per tutti i gusti, in questo articolo si raccontano lui e le sue creature.
Zaza popperCiao! Mi chiamo Andrea Zovatto, forse meglio conosciuto in ambito “forumense” come Joe Zaza ed ho un problema, anzi più di uno, ma quello che tutti mi riconoscono è l’ossessione per i pescetti in legno!

1. Da quanto peschi?
Penso di aver cominciato a pescare a 3-4 anni. Inizialmente non era proprio pesca, più che altro servivo a mio padre per sentire i campanelli delle canne nella pesca a fondo in Livenza. Poi cominciai con gli amici di infanzia ad andare “ntea busa” con una canna di bambù, un tappo di sughero come galleggiante a pescare ”barboni, tinche, sgardoe, rainazze, reoi” e qualsiasi altro mostro leggendario suggerisse la nostra fantasia. Dopo una lunga pausa adolescenziale, 5 anni fa, un lunedi di Pasquetta, decisi portare la ragazza a pesca “ntea cascatea de Panigos”. Ricordo ancora che pescavo con un Mepps del 2, c’era una pioggerella sottilissima, la mia ragazza imperterrita sotto un ombrellone da mare a guardarmi (bei tempi). Ricordo che, non so come, tirai su tre bass di buona taglia, (non sapevo nemmeno di che pesce si trattasse) e poi verso le 11.30 del mattino dalle radici di un salice sbucò un luccio ….da li tutto ebbe inizio…

Le prime creazioni...palline di natale
2. Quando hai iniziato a costruire? Ti ricordi la tua prima creazione?
Ho cominciato a fare i primi obbrobri circa 4 anni fa
I primi ricordo di averli “colorati” con pezzi di una pallina di natale.
Non nuotano e non hanno mai preso un pesce ma ne sono orgoglioso, in quanto sono autocostruzioni “autentiche” nel senso che “nate da me” senza che avessi idea dell’esistenza dell’autocostruzione e di un sito come BB&CO.

3. Perché hai iniziato ad autocostruire?
Forse per un mero motivo economico, cercavo di replicare cose già viste con i materiali e le attrezzature che avevo in casa… Risultato? Non le usavo mai… E mi affidavo sempre alle solite poche esche commerciali, cucchiaino in primis. La svolta, se così si può chiamare, c’è stata quando ho deciso di pescare solamente con esche fatte da me. Il primo anno è stata un’agonia e una depressione totale. Ma poi pian pianino qualcosa è migliorato con catture sempre più frequenti e costanti. Ora l’autocostruzione è diventata parte integrante e inscindibile della pesca, si può dire che ora comincio a pescare con la carta vetrata.

Joe Zaza - Andrea Zovatto
4. Quando peschi che tecniche pratichi, dove e rivolte a che pesce?
Più che altro miro a Black Bass, Lucci e Cavedani, il mio raggio di autocostruzioni rivolte a questi predatori si può dire abbastanza vasto quindi cerco di pescarli con tecniche adatte alle varie situazioni, luoghi, climi, ecc. Con esche che passano dai classici minnow alla gomma fatta in casa.

5. Qual’è il tuo più grande vizio?
Forse il mio più grande vizio è la costante ricerca nel fare qualcosa di nuovo. Non lo faccio per sembrare migliore di altri, né per credere di aver inventato l’esca del secolo; lo faccio per mettermi costantemente alla prova, e soprattutto per divertirmi e “godere” quando riesco a soddisfare le aspettative nate dall’idea iniziale. Nel forum di Autocostruzione le chiamo “le minchiate del Zaza”

A-gomma Zaza Lures
Si va dalla gomma culinaria fatta con colla di pesce e gomma arabica

Zaza Lures
Al crank discotecaro con luci interne

Zaza Lures
Alla colorazione tribale

Zaza Lures
Alla rana che vibra

Zaza Lures
Al minnow che vibra

Zaza Lures
Alla swim con le palle

Zaza Lures

Al minnow multifunzione

Zaza Lures
Al lipless multi funzione

Ad un particolare sistema antialga

Zaza Lures

Zaza Lures

Eccetera…
Se mi chiamano “il pazzo” ci sarà un motivo…

6. Qual’è il materiale che ami di più? E quale tecnica di costruzione?
Legno in assoluto, per quanto riguarda la tecnica costruttiva, utilizzo quella che mi permette di arrivare ad un buon risultato finale il più velocemente possibile.

7. Nel corso degli anni produttori e tecnologie hanno migliorato molto le nostre attrezzature da pesca, per te qual’è stata la novità più utile e rilevante?
Per me la novità più rilevante è stata la costante diminuzione di pesce, meno pesce c’è più difficile è da fregare, più urge il bisogno di un’esca che faccia sentire il pescatore al massimo delle sue possibilità di cattura. I Giapponesi in questo stanno diventando dei maestri.

Zaza Lures
8. Qual’è l’elemento che conta di più nel successo di un artificiale? Colore e realismo, equilibrio dei pesi e vibrazioni, forma e sua idrodinamica?
Secondo me conta l’effetto d’insieme; “il tutto è più della mera somma fra le parti

9. Ci descrivi i principali processi/fasi della costruzione di un tuo artificiale?
Questo è il mio modus operandi quando devo fare qualcosa di nuovo: ci penso sopra e mi visualizzo un certo tipo di esca, poi faccio uno schizzo direttamente sul legno, preparo l’alloggio della paletta, i fori per il piombo (quasi sempre colo il piombo direttamente all’interno del foro), prendo il flessibile con platorello da legno e abbozzo una sagoma, poi con carta vetrata rifinisco il tutto, partendo dalla più grossa per arrivare alla più fine. Faccio i fori per l’armatura (quasi sempre anellini avvitati Cobra style) Una volta ottenuta la sagoma immergo tutto nel turapori nitro, aspetto che si asciughi e procedo con l’alloggiamento del piombo. Poi creo la paletta e la inserisco senza incollarla nel suo alloggio. A questo punto provo l’esca in una vasca di  per vedere come nuota, se mi soddisfa passo alle fasi successive di finitura.

Zaza Lures
Quando uso dime o disegni mi diverto di meno. Il mio è un sistema “occhiometrico” che però mi ha permesso di avere una confidenza “istintiva” per tutti o quasi i metodi di autocostruzione… “L’occhiometria” e le costanti prove in acqua mi danno la possiblità di poter ragionare ogni volta che mi accingo a fare una nuova esca; cosa che non succede quando replico meccanicamente gli stessi progetti, tantomeno quelli forniti dagli altri costruttori.

10. Quanto tempo dedichi all’autocostruzione e quanto alla pesca?
Di solito pesco e costruisco nei weekend, d’estate 70% pesca e 30% costruzione, nei periodi freddi il contrario.

11. Cos’è per te la pesca e cosa significa per te costruire esche?
La pesca è la mia passione, costruire, come ho detto sopra, è diventata parte integrante della pesca.

Zaza Jig
12. Qual’è la tua marca di esche artificiali presente sul mercato preferita?
Penso di aver avuto massimo una quindicina di artificiali commerciali in tutta la mia “carriera” e alcuni mi sono stati pure regalati, non credo di avere elementi di giudizio per averne una preferita.

13. Qual’è il tuo sogno di costruttore di esche?
Continuare a costruirle e a divertirmi come sto facendo adesso.

14. Se potessi scegliere un altro costruttore a cui affiancarti, presente o passato, il più bravo, chi sarebbe?
Hanno avuto un’importanza fondamentale per lo sviluppo della mia passione tutti gli utenti presenti e passati del forum di autocostruzione.
Se proprio devo citarne alcuni: Loris Ferrari, Cobra, Filippo Fuligni, ed Emanuele Paolucci.

15. Quali sono, nell’ordine, i primi materiali e attrezzi che consigli a chi vuole iniziare ad autocostruire? E con quale imitazione partire?
Cominciate con le cose che avete a casa, se proprio non avete niente prendetevi del legno di samba, un seghetto, una tenaglia,carta vetrata, una raspa, un coltellino, colla cianoacrilica,  del filo d’acciaio, un lamierino in alluminio e un trapanino elettrico…poi se avete un minimo di manualità e di costanza vedrete che avrete bei risultati e sarà la vostra nuova passione a guidarvi nelle scelte future di materiale ecc.

16.Che consigli daresti a chi si avvicina all’autocostruzione?
Createvi da subito una vasca dove potete provare in tranquillità le vostre creazioni. E’ la parte più importante.
Andate a visitare il forum che ho citato sopra.
Buttatevi allo sbaraglio!

Lasciaci qui di seguito i recapiti per coloro che vorranno contattarti e vedere i tuoi lavori:
[email protected]
Su facebook Andrea Zovatto



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