Se considerate fallimentare il QE, è perché non sapete immaginare il baratro che si stava spalancando sotto le vostre suole. Mario Draghi ha evitato il disastro. Poi, certo, ognuno dovrebbe fare la sua parte, e qui - in tempi di fili spinati - in troppi pensano solo all'uovo oggi e non alla gallina, domani. Ognuno pensa al particulare, all'orticello, al clan, alla piccola lobby. Senza accorgersi che la fragilità di un piccolo stato sovrano viene schiacciata - calpestata - vilipesa dalle grandi Potenze emergenti. Il Presidente della BCE pensa al benessere generale, i suoi avversari si limitano solo al particulare (come direbbe il Guicciardini). Con tutti gli accomodamenti e i compromessi (pure etici) che esso comporta. Ma vi chiedo: l'opportunismo di chi pensa solo al "particulare" porta al successo o alla disfatta? Non preferiamo il realismo (seppur visionario, ma perciò ancora più geniale) del lungimirante, idealista, dalla veduta-lunga Machiavelli rispetto all'opportunismo dell'algido calcolatore Guicciardini? Non ha più senso il pensiero del visionario Mario Draghi, l'innovatore dell'Eurozona, il superman del bazooka e del QE, rispetto al regredire nazionalista e populista dei suoi avversari? Non ho dubbi: tifo per SuperMario, un vero europeista, uno Statista circondato da ragionieri, capaci solo di pensare in piccolo. Think Different: Mario Draghi über Alles. Europa o barbarie!