Parliamoci chiaro, questo libro è di una noia mortale. Suggerisce, riga dopo riga, al lettore ad abbandonare l'impresa molto, molto velocemente. Ma siccome non si fa, sono arrivato alla fine, esausto, provando un sollievo e una felicità, devo dire, fuori luogo.
La storia di queste donne, di queste frequentatrici di terme, ha un sapore poco decadente ma molto di estinto.
Raramente ho provato una voglia di fuggire da pagine di libro come questa volta.
Forse - qualcuno lo può pensare - per apprezzare questo libro bisogna essere donna, per capire le pieghe, per affondare gli occhi in consuetudini e dinamiche estranee al maschio sciovinista.
Ma allora ditelo, e io ci giro alla larga!
Che barba!