La Steak Tartare storia e ricetta

Da Vini&terroir

Dopo la crepe suzette, Marco Filippi ci delizia con un’altra preparazione molto in voga nei ristoranti internazionali. E’ un piatto che in ogni paese ha la sue deviazioni, vedi Zingara o Albese in Italia, ma l’ingrediente principale rimane la carne cruda.

Quando parliamo di carne battuta al coltello, ci viene subito il languorino in bocca. Chi di voi non ha mai avuto l’occasione di gustare questo delizioso antipasto? La ricetta classica piemontese la vorrebbe semplicemente condita con un po’ d’ olio, limone, sale e pepe, ma moltissimi chef, stellati e non, amano proporci le loro variazioni, aggiungendo alla ricetta originale il tartufo, l’uovo di quaglia, le verdure, il parmigiano a scaglie e chi più ne ha più ne metta. Ogni variazione sembra essere davvero azzeccata: l’importante è che si tratti di carne magra tagliata a mano e non macinata a macchina. La preparazione di cui vorrei parlarvi oggi ha qualcosa a che fare con la battuta al coltello, anzi ha tutto a che fare con lei! Non sono stati solo i piemontesi ad avere la brillante idea di inventare questo piatto, ma fu qualcuno prima di loro. E questa preparazione è diventata un classico della cucina internazionale, sotto il nome di Steak Tartare. Piatto che viene molto apprezzato ed in Francia viene comunemente associato alle classiche patatatine fritte.

Generalmente col termine “tartare” si indica un alimento tagliato a cubetti piccoli (tartare di verdure, di tonno, di carne…), ma l’origine di questo nome, in realtà, è da cercare altrove. Secondo la leggenda, il popolo nomade dei Tartari, originari dell’Asia, mettevano la carne di cui si alimentavano sotto le selle dei cavalli per trovarla ammorbidita al momento del pasto. Si dice addirittura che la carne venisse ricavata dai cavalli feriti o malati. In questo modo ottenevano, dopo le lunghe cavalcate della giornata, un cibo macinato pronto per il pasto serale, che altrimenti sarebbe andato sprecato. La bistecca alla tartara si diffuse poi in Russia, e all’inizio del ‘900 fu fatta conoscere in Francia dai cuochi in esilio.

Ingredienti:

150/200 gr di filetto di manzo

Prezzemolo tritato

Cetriolini tritati

Capperi tritati

Cipolla o scalogno tritati

paprika

Acciughe

Succo di limone

Tabasco

Worcester sauce

Senape

Brandy o cognac

Olio extravergine

Tuorlo d’uovo

Ketchup

Sale e pepe

All’interno di una bowl, triturare le acciughe con le forchette, aggiungere i capperi, la cipolla, i cetriolini, un cucchiaino di senape, sale, paprika, qualche goccia di Worcester Sauce e di tabasco, succo di limone e amalgamare il tutto. Una volta sciolti questi ingredienti, aggiungere il tuorlo d’uovo (1 per persona), e l’olio di oliva. Nella salsa appena creata, aggiungere la carne e amalgamare bene. Finire aggiungendo qualche goccia di Brandy o Cognac.

Chiaramente potete giocare con gli ingredienti come volete, ad esempio c’è chi ama la versione senza il ketchup, senza la senape, chi non gradisce il brandy e chi la vuole più o meno piccante. Insomma, potete sbizzarrirvi a vostro piacimento. La cosa certa è che amerete questo piatto!

La “bistecca” ottenuta, potete consumarla cruda come da tradizione, o scottarla in padella in modo da fare abbrustolire leggermente le estremità, proprio come un hamburger. Potete servirla con patate fritte, con insalata e accompagnarla con del pane tostato.

La steak tartare è un piatto molto famoso e nei migliori ristoranti viene preparato davanti al tavolo del cliente. Non lo troverete in tutti i ristoranti, ma adesso che avete la ricetta a vostra disposizione, potete sbizzarrirvi e impressionerete i vostri invitati con una carne battuta al coltello più ricca e speciale!   Qua sotto video che mostra la preparazione della famosa ricetta in un ristorante

http://http://www.youtube.com/watch?v=__47HHwmg_8

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