Alessandra Paoloni:
Alessandra Paoloni è nata a Tivoli nel 1983. Le piace dire che “è nata con la penna in mano”; scrive racconti poesie e romanzi da quando è bambina. “Un solo destino (Prima Generazione)” è il romanzo che da anni teneva nascosto nel cassetto. Nel 2008 ha pubblicato la raccolta di poesie-racconto “Brevi monologhi in una sala da ballo di fine Ottocento” con la casa editrice “Il Filo”. Uno dei passatempi preferiti della scrittrice, come lei stessa ammette nel forum “La stirpe di Agortos” (http://lastirpediagortos.forumcommunity.net/?t=28762906) era aprire e prendersi cura dei blog, lavorare alla grafica, addobbarli con disegni e scritte glitter di ogni sorta. (Questo prima dell’avvento di Facebook). Perciò potete trovarla in giro per vari blog:
Blog ufficiale dell’autrice: http://blog.libero.it/undonodiali/
http://www.alessandrapaoloni.blogspot.com/
http://www.brevimonologhi.blogspot.com/
La saga delle generazioni:
1 Un solo destino – Prima generazione (isbn 9788863071818)
2 Heliaca e la Pietra di luce – Seconda generazione (isbn 9788863072549)
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Titolo: Un solo destino – Prima generazioneAutore: Alessandra Paoloni
Serie: La saga delle generazioni, n.1
Edito da: 0111 Edizioni
Prezzo: 12.60 euro
Genere: Romanzo Fantasy
Pagine: 130 pag
Voto:
Trama:
Airen ed Anika, sorelle rimaste orfane di padre in tenera età e separate da bambine, crescono in mondi totalmente diversi: la prima come serva di Siderin, dispotico e spietato signore dei colli Atrùgeti, la seconda nella sua casa natale a contatto con una natura misteriosa e incontaminata. Ma entrambe, a seguito della morte della madre, ben presto si ritroveranno ad affrontare lo stesso destino: continuare gli studi dei loro genitori, appassionati del lato mistico della natura.
Citazione: Airen non sospettava che l’incontro con sua sorella sarebbe andato in quella maniera. Il suo atteggiamento schivo e noncurante l’avevano poi spiazzata. Anika non voleva parlarle perchè forse aveva capito che l’aveva rinnegata. Senza che se ne rendessero conto erano tornate le sorelle di una volta, quelle che non comunicavano e che appartenevano a due mondi differenti. Senza aggiungere una parola, Airen voltò le spalle e bussò alla porta facendo segno di voler uscire dalla stanza.
Recensione:
Vorrei avere la possibilità di complimentarmi direttamente con la scrittrice per questa storia. E’ un romanzo delicato e forte, leggiadro e testardo e ogni pagina scivola così facilmente e velocemente dalle mani che mi ritrovo improvvisamente giungere alla fine in troppo poco tempo, desiderando poter aver tra le mani già tutti i suoi seguiti, le altre tre generazioni, ma troppo tardi si viene a sapere che per ora esiste solo il secondo volume!
Airen e Anika sono due personaggi femminili che immediatamente si impongono al lettore con la loro forza e la loro personalità. Mentre la Paoloni concentra il suo racconto su Airen, giri pagina e ti ritrovi a leggere di Anika e dopo le prime proteste mentali (“ma no! voglio sapere ogni particolare di Airen, non interrompere la sua storia così!”) sviluppi lo stesso interesse e la stessa curiosità anche per Anika, che di Airen è la sorella, al punto che avanzerai le stesse proteste quando il riflettore sarà nuovamente puntato su Airen… Si tira un sospiro di sollievo nel momento in cui le due protagoniste, ormai nostre amiche preziose, dividono la stessa scena: possiamo osservarle, ascoltarle e amarle entrambe nello stesso tempo, senza dover girare avidamente le pagine per ritrovare la sorella mancante!
I personaggi maschili, al contrario, non hanno la stessa efficacia: sembra che l’autrice abbia riservato per loro solo una descrizione marginale, poche righe qua e là, in cui spesso non ci fanno gran bella figura. Il confronto non regge: la donna è superiore. Anika preferisce affrontare la morte invece che sottomettersi alle bugie e ai soprusi del potere, mentre Donamis preferisce fuggire piuttosto che lottare (e rischiare) per la propria vita.
La storia ha un ritmo veloce, incalzante e ci si ritrova alla fine fin troppo presto. Ed è solo allora che ci si rende conto che manca qualcosa, che qualche interrogativo non è stato risolto e qualcosa è rimasto ad un livello troppo superficiale, mancando degli approfondimenti necessari. Ma perdoniamo alla Paoloni questa mancanza, perchè il romanzo ci è piaciuto molto, e speriamo che nei prossimi ci sarà quel qualcosa in più!
Titolo: Heliaca e la pietra di luce – Seconda Generazione
Autore: Alessandra Paoloni
Serie: La saga delle generazioni, n.2
Edito da: 0111 Edizioni
Prezzo: 14,00 euro
Genere: Romanzo Fantasy
Pagine: 130 pag
Voto:
Trama:
L’amore per i nostri avi spingerà ognuno di noi a ricercare la verità delle cose, ricerca che iniziò con mio padre Agortos e mia madre Ierèa. La Terra non dà solo frutti visibili, e quelli che non sono percettibili ai molti sono i più rari e i più preziosi. E noi, stirpe di Agortos, che abbiamo deciso di collaborare con le forze misteriose della Natura, saremo ben ricompensati e la Natura stessa ci aiuterà. Non siamo stati prescelti, abbiamo piuttosto scelto di esserlo.
Citazione: Teria si rialzò con il manoscritto in una mano e il ramoscello spinoso nell’altra. Si diresse verso la pietra luminescente per accostarsi di più alla sua luce. Quindi si sedette sulle ginocchia e posò il libro a terra. Afferrò una delle spine del ramo, e senza pensarci due volte l’affondò nella falange del dito indice. Il sangue sgorgò sprizzando come l’acqua di una piccola sorgente. Gettò il ramoscello nel terreno e recuperò il manoscritto aprendolo a una pagina a caso. Con il dito, lungo il bordo del foglio, tracciò con il sangue un numero. Piccolo ma leggibile da un occhio attento. Teria osservò il suo lavoro per qualche istante, richiuse il libro e si rialzò. Lo ripose cautamente tra le braccia di Danasten, e tornò a stendersi accanto al padre. – Il numero delle primule – disse sospirando.
Recensione:
Wow! Immergermi in questa seconda generazione è stata un’esperienza tanto forte quanto diversa dall’approccio nei confronti della prima. L’aver ritrovato Donamis è stato come una ventata di sicurezza e un senso di familiarità: non iniziavo a leggere qualcosa di ignoto, ma sapevo già con chi avrei avuto a che fare (…o almeno credevo di sapere!) e questo mi piaceva. Certo immaginavo che le due sorelle non ci sarebbero state, anche perchè l’autrice l’aveva già sottolineato altrove, ma ritrovare Donamis era già un porto sicuro.
Che poi la Paoloni avesse deciso di rendere protagonisti due fratelli, stavolta, bè… è stata una trovata geniale! I due fratelli sono figli di Donamis e Airen, morta partorendoli. La storia si incentra su di loro: il loro rapporto col padre, con la natura, con la mamma che non hanno mai conosciuto, con il tradimento e la fedeltà. Ciò che vivono è così diverso da ciò che Airen e Anika avevano dovuto affrontare eppure così simile… E se nel primo capitolo sembrava che l’autrice volesse sottolineare il valore della donna rendendola unica grande protagonista del romanzo, relegando gli uomini ad un ruolo marginale, ora accade il contrario. Ed è questo un aspetto che riscatta la Paoloni da qualunque accusa di femminismo le si potesse fare: il suo è un progetto più ampio, ed ogni essere vivente è rispettato in quanto tale. Anche qui i due fratelli dovranno affrontare nemici e perdite, dovranno crescere e capire che anche da soli saranno in grado di farcela, e anche qui è il legame che li unisce, che li aiuterà. La storia è diversa, ma ci appare la giusta continuazione della prima. Un altro personaggio importante entra in scena, Teria, una ragazza che da semplice amica diventa la depositaria dei segreti del futuro e di chissà quanti altri.
Purtroppo anche qui come nel primo volume si avverte la mancanza di qualcosa, qualche spiegazione non data… una tra tutte: cosa scrive Teria sul manoscritto di Agortos? Quale numero in particolare? e perchè?
La speranza è che la Paoloni sveli tutti i misteri nei volumi successivi e che tutto poi risulti parte di un progetto più ampio ma maestralmente orchestrato!