La storia appartiene a chi la porta

Creato il 23 agosto 2013 da Girolamo Monaco


La
storia appartiene a chi la porta, e la storia è anche di chi la
riporta.

Chi
porta la storia: nel senso che ne è il protagonista in prima
persona, il produttore dei fatti, il testimone, il responsabile della
trama e degli esiti. E chi riporta la storia: nel senso che è il
riproduttore di fatti appartenuti ad altri, per il tramite di azioni
che egli non ha vissuto, ma ricevuto in modo più o meno diretto o
mediato.
Due
facce della stessa medaglia, forse; due aspetti dello stesso fatto
comunicativo, sicuramente.
Ma
quello che diventa veramente potente nell'uso del metodo
autobiografico in educazione è il fatto che il protagonista della
storia e il soggetto narrante coincidono, potenziando gli effetti
emotivi, mnestici, evolutivi, decisonali dei contenuti narrati.


Questa
premessa perchè detesto tutti quelli che, nel raccontare le storie
degli altri, perseguono interessi che non appartengono ai
protagonisti delle storie, usano le vite degli altri allo stesso modo
dei cannibali, come fanno i pescecani, con la stessa dignità dei
magnaccia.
Non è
possibile raccontare le storie delle vite degli altri senza averne il
permesso e l'autorità per farlo.
In
particolare, tanto per parlare di fatti e persone concrete: nessuno
conosce H., 16 anni, egiziano, arrestato nei giorni scorsi con
l'accusa di (... questo dato non ha alcuna importanza!) come lo
conosco io, che ogni giorno lo incontro dentro la sua cella vuota.
Tanti
si sentono in dovere di parlare e scrivere su di lui, senza avere mai
scambiato una sola parola con lui.