Uno specchio degli stili artistici e architettonici che hanno caratterizzato la storia dell’arte dal ‘200 allo ‘800.
Il palazzo si sviluppa tra via Tommaso Reggio, Piazza Matteotti, Piazza De Ferrari e salita dell’Arcivescovado e del Fondaco.
Ha due ingressi da Piazza Matteotti e da Piazza De Ferrari. Essendo stato luogo di potere per molti secoli ed essendo nato dall’aggregazione e dall’ampliamento di edifici medievali precedenti, risente fortemente della commistione tra parti medievali, cinquecentesche, neoclassiche, neomedievaliste e interventi del Genio Civile in seguito ai bombardamenti del 1942. Di seguito, la descrizione sarò incentrata sullo stato attuale di Palazzo Ducale.
Gli elementi strutturali e architettonici sono molti, e inoltre sono stati cambiati e rimaneggiati nel corso dei secoli. Oggi Palazzo Ducale è diventato il Palazzo della Cultura e dei Beni Culturali, si propone quindi come spazio multifunzionale culturale. Per rendere più fruibile il palazzo, tra il piano porticato e il primo ammezzato è stato creato, nell’ultimo restauro ,un sistema di rampe, denominato Strada Appesa, un sistema di percorsi che ha l’intento di rivitalizzare il rapporto tra la città ducale e la città antica.
La struttura è moderna ed è stata inserita negli spazi distrutti dai bombardamenti del ’44. A causa dell’incendio del 1777, sono andate completamente perdute le decorazioni delle Sale dei Consigli. Quelle del Maggior Consiglio erano ad opera del bolognese Marco Antonio Franceschini, quelle del Minor Consiglio erano del napoletano Francesco Solimena. Nella Medaglia della volta del Maggior Consiglio, Domenico Tiepolo aveva dipinto “Il massacro dei Giustiniani a Scio”, andato perduto anch’esso per i dissesti.