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La storia del vaso rotto

Da Farnocchia

“Effe consulenze: io ho ragione l’amore no!”.

Sarebbe questo il mio spot/motto/biglietto da visita se decidessi di mollare la specialistica (ebbene sì, non trovo pace universitaria) per approfondire il mio efficiente ruolo di amica che consiglia bene. Ma l’uomo (inteso come specie e non come sesso) sa diventare davvero un pirla quando si tratta di sentimenti, quindi rifiuto l’offerta e vado avanti per la mia strada professionale. La pacca sulla spalla e l’insulto costruttivo li lascio nella categoria “hobby”.

Broke-vase-flowerTutta questa manfrina su quanto son bella e brava mi serviva per spiegarvi quest’ultimo post, partorito appunto da una chiacchierata con un amico sconsolato alla disperata ricerca di una voce amica. Si parlava di sentimenti, di amore, di tradimenti (stupidi o seri che siano). Si è discusso apertamente ed ovviamente ho lottato come un toro per cercare di far valere le mie ragioni. Poi, l’illuminazione! Una metafora calzante ed incisiva è stata plasmata nel mio cervello con la stessa facilità con cui un bambino gioca col pongo. Ed è stato in quel momento che le luci si sono abbassate, un occhio di bue mi impallava ed io ho iniziato a raccontare LA STORIA DEL VASO ROTTO!

C’era una volta (non c’è storia che si rispetti senza quest’incipit) una persona. Non si sa se fosse uomo o donna e comunque non è che importi tanto ai fini della storia. Dicevo.. c’era una volta una persona con una grandissima casa! In questa casa, però, mancava qualcosa che la rendesse unica e speciale. Così la nostra persona girò per la città alla ricerca di un qualcosa che la stupisse. Ciò accadde quando trovò un vaso: era colorato, elegante e poteva intonarsi perfettamente in casa. Entusiasta dell’acquisto tornò nelle sue quattro mura, pronta a trovare un posto perfetto per il suo nuovo acquisto. La sua casa non sarebbe più stata la stessa, pensava, avrò sempre fiori freschi pronti a colorare anche le giornate più tristi. Il tempo passava e a tutti i suoi ospiti faceva notare come quel vaso avesse dato quel giusto tocco alla sua casa. Proprio

La storia del vaso rotto

per questo suo amore, in molti iniziaron oa regalarle vasi di tutti i tipi, facendo passare il nostro povero vaso in un angolo buio della casa insieme a tutte quelle cianfrusaglie che ti hanno stancato ma che non hai il coraggiodi buttare (alzi la mano chi non ne ha almeno una in casa). Stava lì, triste e senza fiori (ed anche un po’ chicka pensarci bene), ad impolverarsi nella sua presente assenza da parte della persona che un tempo lo adorava difronte amici e parenti. Quella stesas persona che quel giorno a negozio non aveva battuto ciglio davantiil prezzo da pagare per quel nuovo oggetto, ora non ricordava nemmeno ne quando ne perchè potesse aver scelto di investire così tanto per quella ceramica poco in tono col resto della casa.

Poi, accadde qualcosa: la nosta persona tornò a casa e trovò il vaso a terra, rotto in mille pezzi! Non si seppe mai di chi fu la colpa e chi provocò quella rottura, in quel momento tutto purchè riparabile. Ma la cosa eccezionale avvenne subito dopo: la persona si chinò, raccolse i cocci ed iniziò minuziosamente a riparare il suo adorato e snobbato vaso. Non tornò mai perfetto; erano visibili mlte crepe e scheggiature irrecuperabili che ogni giorno le ricordano  che nulla sarà più come prima… ma quello è il suo vaso che tanto le piace e che tanto l’ha fatta disperare quel giorno che è andato in mille pezzi. Ma ora il vaso tornò nel suo posto perfetto, quello più visibile della sala!

L’amore è un vaso. Riempie di profumi e colore quella casa che è il nostro cuore. Noi dobbiamo solo cambiare i fiori, pulirlo e tenere l’attack sempre a portata di mano.. lui pensa a tutti il resto in modo incondizionato!


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