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La storia della principessa splendente (2013)

Creato il 06 febbraio 2015 da Babol81
Grazie alla distribuzione italiana e alla pessima idea di tenere i film in sala per un giorno creando eventi penalizzanti, sono riuscita a vedere solo in questi giorni il bellissimo La storia della principessa splendente (かぐや姫の物語 - Kaguya Hime no Monogatari), diretto e co-sceneggiato da Isao Takata nel 2013, prodotto dallo Studio Ghibli e tratto dal racconto popolare giapponese Taketori Monogatari (Storia del tagliatore di bambù) o Kaguya Hime no Monogatari (Storia della principessa splendente).
La storia della principessa splendente (2013)
Trama: Un vecchio tagliatore di bambù trova un germoglio luminoso che nasconde una minuscola principessina. Una volta portata a casa dalla moglie la creaturina si trasforma in una neonata e cresce velocemente fino a diventare una bellissima ragazza; il vecchio, che nel frattempo ha trovato nei bambù anche oro ed abiti sontuosi, decide di usarli per regalare alla figlia adottiva, ribattezzata Hime (Principessa), un futuro di nobiltà e ricchezza...


La storia della principessa splendente (2013)
Il primo manga "serio" letto in vita mia è stato Proteggi la mia Terra di Saki Hiwatari. I pensieri che ci introducono la protagonista, Arisu Sakaguchi, li ricordo alla perfezione oggi come allora: "La luna. Com'è bella la luna. Guardandola, non so perché, mi viene voglia di tornare. Voglio tornare... voglio tornare...". Questo per dire come, nonostante la trama di Proteggi la mia Terra si dipani in modo totalmente differente da quella di La storia della principessa splendente, non c'è dubbio che il Taketori Monogatari abbia influenzato profondamente l'intera cultura giapponese, tanto che i suoi echi si riverberano potenti ancora oggi. E sono echi malinconici, nostalgici, dolorosamente umani. La principessa splendente è un film tristissimo, tanto che mi viene il magone a scriverne, e molto difficile perché sono convinta che, in quanto occidentale, non avrò capito neppure un millesimo dei suoi profondi significati. E' la storia di un dono del cielo incompreso, mal interpretato dall'imperfetta natura umana. E' la storia di un essere che anelava a libertà, gioia e vita e si è ritrovato, per il troppo amore, a condurre una lussuosa esistenza di solitudine e reclusione, zeppa di regole assurde ed incomprensibili. E' una storia d'amore, come ho detto, con tutti i suoi pro e i contro in grado di generare allo stesso tempo incredibile gioia e terribile disperazione; amore paterno e materno, amore filiale, amore platonico ed illusorio, amore desiderato e perduto, amore per la natura, amore per la vita, amore per la Patria lontana. E' una storia intensa, che ci mette alla prova come esseri umani: seguire l'evoluzione della piccola Takenoko (Gemma di bambù) da trottola vivacissima che corre per i prati assieme agli amichetti a perfetta nobildonna privata di ogni guizzo vitale che non sia legato a rabbia, frustrazione e tristezza fa sentire lo spettatore infinitamente piccolo e meschino e la disperazione impotente della protagonista diventa anche la nostra perché la vita della Principessa Splendente sulla Terra è breve quanto quella di una farfalla e decisamente miserevole, piena di rimpianti ed occasioni perdute, eterea quanto un sogno ed altrettanto sfuggevole.
La storia della principessa splendente (2013)
Le fortissime emozioni suscitate dal racconto in sé si concretizzano nelle immagini più belle viste al cinema da alcuni anni a questa parte. I disegni sono ben lontani dall'animazione moderna e sono stati volutamente realizzati per assomigliare ad antichi dipinti giapponesi, fatti di linee essenziali, contorni marcati e colori brillanti; spesso e volentieri sembra di assistere allo srotolamento di una pergamena interamente disegnata (in effetti una scena simile viene mostrata quando Lady Sagami ne fa vedere una alla Principessa) e l'effetto diventa ancora più evidente nella concitata e struggente sequenza in cui la protagonista corre a perdifiato, spogliandosi dei suoi abiti sotto la luna, mentre il finale pieno di Dei e creature mitologiche sembra un quadro che prende letteralmente vita, profumato di china stesa con un pennello. Grande cura è stata riservata alle pettinature dei personaggi, ai colori e fogge di abiti e copricapi, ai dettagli della lussuosa casa della principessa, soprattutto agli elementi naturali che, almeno all'inizio, sono parte integrante e fondamentale della vita della protagonista (la scena con i cinghialetti è meravigliosa, sul serio, ma anche i fiori di ciliegio sciolgono il cuore) ma quello che rende ancor più magico il film è la malinconica, struggente colonna sonora del Maestro Joe Hisaishi. La dolcissima Warabe no Uta, estesa poi nella Tennyo no Uta, è una deliziosa nursery rhyme che racchiude in sé buona parte del significato della pellicola, colma di amore per la vita, desiderio di provare emozioni, nostalgia e anche, in qualche modo, di rassegnazione per un destino ciclico, già scritto. Sinceramente, non mi sento in grado di continuare a parlare de La storia della principessa splendente perché ad una simile meraviglia potrebbero rendere giustizia solo poeti navigati; guardatelo, lasciate che le immagini parlino da sole e smuovano sensazioni che pensavate di non potere più provare al cinema.

Isao Takahata è il regista e co-sceneggiatore della pellicola. Giapponese, ha diretto film come Una tomba per le lucciole, Pompoko ed episodi delle serie Lupin III, Heidi, Marco (Dagli Appennini alle Ande), Conan ragazzo del futuro e Anna dai capelli rossi. Anche produttore e animatore, ha 80 anni.
La storia della principessa splendente (2013)
Il film quest'anno è candidato all'Oscar come miglior film d'animazione ed incrocio le dita perché lo vinca! Nell'attesa, se La storia della principessa splendente vi fosse piaciuto recuperate anche Si alza il vento e Una tomba per le lucciole. ENJOY!

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