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La storia e la geografia nelle parole vive del dialetto: bulugnén

Creato il 14 febbraio 2016 da Ambrogio Ponzi @lucecolore

La storia e la geografia nelle parole vive del dialetto: bulugnén

Foto di “bulugnén”, scattata in una
 strada di Fidenza l’anno scorso

Se pensiamo che, nel dialetto, le parole siano una questione fonetica astratta dobbiamo ricrederci. Il Dizionario Etimologico Borghigiano (DEB), oggi in corso stampa, ci spiegherà come in ogni parola convergano storia ed anche geografia oltre che alla freschezza popolare. Abbiamo scelto un lemma a caso "bulugnén", la descrizione che il DEB ci consegna è semplice e completa, ma nel contempo stimola a un esercizio più complesso coi suoi richiami. Così, curiosi, ci lasciamo indirizzare ad altre espressioni, in questo caso il richiamo è al lemma "insälghén", allora andiamo a vedere e di termini ne scopriamo tre: "insälghè", "insälghèda" e "insälghén". Cosa sono? Lo scopriremo domenica 6 marzo alle 10.30 presso il Ridotto del magnani alla presentazione del DEB di Claretta Ferrarini.   Bulugnén
s. m.; cubetto di porfido per selciati. Da Bologna, città che pavimentava con i cubetti le sue vie. La capitale emiliana funse da modello per altre città, che, lontane dai corsi d’acqua non potevano facilmente procurarsi i ciottoli da fiume. V. dial. sett. traslata anche al percuotere, in quanto i cubetti di porfido vengono posti in sede percuotendoli, con un martelletto, poi con la mazzeranga (ricerca di G. Boschesi). Vedi insälghén. Non confondere i bulugnén con i sanpietrini, ricavati dalla lavorazione del basalto.
DEB

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