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La storia economica del Lirico

Creato il 23 novembre 2013 da Nonzittitelarte

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Al Presidente
Ai Revisori dei Conti
Al Consiglio ’Amministrazione
Ai Lavoratori
Cagliari,22 novembre 2013

Il Teatro Lirico di Cagliari affronta la trasformazione da Istituzione dei Concerti e del Teatro Lirico (Annessa al Conservatorio) in Fondazione Lirico-Sinfonica nel biennio 1998-1999, come previsto dalla legge 367.
Parte con un patrimonio disponibile di 7.000.000,00 € nell’anno 2000 ed un patrimonio indisponibile riferito al diritto d’uso di 16.000.000,00 €.
Il triennio successivo vede la Fondazione chiudere i bilanci in disavanzo:
• -1.136.354,00 € nel 2001
• -2.356.857,00 € nel 2002
• -2.955.782,00 € nel 2003
Nel 2004 sarà un mutuo di 7.000.000,00 €, contratto col Banco di Sardegna, presente nel CdA della Fondazione, a portare l’utile a 7.060.239,00 € (fonte relazioni Corte dei Conti per gli anni 2004/2006).
La situazione a cavallo tra il 2003 ed il 2004, con una erosione del patrimonio disponibile di poco inferiore al 30 %, espone la Fondazione al rischio di commissariamento, scongiurato per un soffio.
I bilanci consuntivi degli anni successivi presentano, oltre ad un debito verso banche pari a -14.749.272 € nel 2004 e -13.455.951,00 € nel 2005, un debito verso i fornitori che si attesta attorno:
• -1.000.000,00 € negli anni 2004/05/06
• – 2.612.284,00 € nel 2008
• -4.219.692 € nel 2009,
• -4.188.594 € nel 2010
• -5.779.760 € nel 2011 (fonte bilanci consuntivi).

Un costante crescendo che preoccupa non poco lavoratori ed OOSS.
A questo è doveroso aggiungere il debito nei confronti dei lavoratori per il TFR accantonato, oggi diminuito, ma che nel 2002 corrispondeva a 4.204.388,00 € .
Alla luce di questi dati già di per sé esplicativi le scriventi OOSS attendono con impazienza la nomina del nuovo Sovrintendente che, come sancito dalle recenti sentenze del TAR Sardegna, dovrà ripartire dalle manifestazioni d’interesse regolarmente pervenute.
Auspichiamo che la nomina verta su un nome capace, dal Curriculum adeguato alle caratteristiche comprese e descritte nella legge 367; riteniamo che si debba, con grande onestà intellettuale, evitare scelte come quelle fatte negli ultimi anni che hanno condotto il nostro Teatro sulla soglia del Commissariamento.
Le OOSS, nella certezza che verrà presa la decisione giusta per il Teatro, ricordano al CDA ed al Presidente che i lavoratori ancora oggi pagano sulla propria pelle gli errori di gestioni sconsiderate.
La legge 112 (legge Bray) stabilisce un percorso di risanamento fatto di lacrime e sangue per i Teatri che chiuderanno i bilanci in disavanzo, è quindi doveroso decidere con trasparenza e accuratezza.

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