Domani sera il Napoli affronterà il Milan al San Paolo, una partita dalla quale in molti si aspettano di vedere segnali di ripresa e che sperano di poter tornare a gioire vedendo in campo una squadra convinta del suo potenziale e che a inizio campionato aveva convinto tutti. Mentre Benitez lavora per far si che queste speranze si realizzzino, PianteAzzurro.it ci fa un resoconto della storia di Napoli-Milan Già l’anno scorso scrivemmo che sarebbe sceso al San Paolo il Milan con il rendimento più basso dell’era Berlusconi; quest’anno sta facendo ancora peggio, -8 punti, ed il ritorno di Kakà non ha fatto la differenza. Più lungo e difficile del previsto il periodo di transizione con una sempre maggiore operatività di Barbara Berlusconi in luogo di un obsoleto ed intristito Galliani passato in pratica ad “altri incarichi”. Sfida, quella di sabato sera, piena di ricordi, più o meno belli: dal ritorno del Napoli in A due pareggi, lo 0-0 del 22 marzo 2009 ed il 2-2, clamorosa rimonta dallo 0-2, del 28 ottobre 2009. Operazione non riuscita un anno dopo, il 24 ottobre 2010, quando il Milan si impose 2-1 anche in quell’occasione portandosi sul 2-0 con Robinho e Ibrahimovic. Dopo sei minuti un irrefrenabile Lavezzi con un incredibile tocco da terra dimezzò lo svantaggio infiammando il San Paolo ma non evitando la sconfitta. Rimonta riuscita al Milan la scorsa stagione, 18 novembre 2012, quando una doppietta di El Shaarawy, oggi dato per disperso, annullò il doppio vantaggio azzurro siglato da Inler, con la complicità di Abbiati, ed Insigne Due vittorie secche del Napoli con identico punteggio, 3-1, nelle stagioni 2008/09 e 2011/12. Nella prima gli azzurri dominarono portandosi sul 3-0, gol della bandiera dell’attuale tecnico Seedorf in pieno recupero, nella seconda un super Cavani ribaltò con una delle sue tante triplette il momentaneo vantaggio di Aquilani. Il Milan al San Paolo ha vinto due scudetti: virtualmente quello della sfida scudetto del 1° maggio ‘88 quando vinse per 3-2 con reti di Virdis, Gullit eVan Basten e dette il via al ciclo vincente che tutti conosciamo. Tricolore che fu matematico il 10 maggio 1992, a cinque anni esatti da quello vinto dal Napoli, quando i rossoneri colsero quel punto che bastava aprendo il ciclo degliInvincibili di Capello: Napoli-Milan 1-1 reti di Rijkaard e Blanc. Quello fu il Milan dei tre scudetti consecutivi; ‘92, ’93 e 94. Berlusconi propose di convocare in Nazionale tutto il blocco rossonero, olandesi a parte, con “stranieri” solo Zenga e Vialli. Qualcun altro disse che quella squadra poteva battere chiunque giocando anche senza portiere dato che proprio la difesa ne era il punto di forza. Quel Milan vinse al San Paolo 5-1 l’8 novembre 1992 contro il primo Napoli post Maradona. Quattro reti di Van Basten e una diEranio poi Zola per gli azzurri. Ma la difesa rossonera fu fatta ballare da Di Canio il 27 marzo del ’94 quando con un preciso diagonale infilò la porta difesa da Seba Rossi. Stesso punteggio un anno dopo, maggio ’95, e fu gloria per il Condor Agostini. Panucci, ridicolizzato da Di Canio nel ‘94, si prese la rivincita nell’aprile del ’96 segnando il gol partita per il Milan che passò anche il 4 gennaio 1998, 2-1,Leonardo, Ganz e Bellucci. Il Napoli di Maradona, eccezion fatta per la partita dello scudetto perso, al San Paolo non ha mai perso: tre vittorie, 2-0 del dicembre 1985 con reti diGiordano e Bagni, 2-1 nell’aprile 1987, gol di Carnevale, Maradona e Virdis. Netto 4-1 nella stagione 198-89, Maradona, doppietta di Careca, Francini e Virdis e 3-0 dell’ottobre 1989, doppietta di Carnevale e ancora Maradona. A proposito di Diego, il “diavolo” ci mise la coda: due i pareggi del suo Napoli contro i rossoneri. Il 21 ottobre’84, prima sfida Maradona-Milan finita 0-0, 21 ottobre 1991, ultimo incontro terminato 1-1 con un rigore di Diego e pari di Gullit all’88°. Da sottolineare che quel penalty fu anche l’ultima rete che l’argentino siglò in maglia azzurra.