Magazine Ecologia e Ambiente
La strage delle innocenti farfalle: suicidio o frutto del dilettantismo?
di Antonio Bruno
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Legambiente ogni anno rende noto il rapporto annuale “Pesticidi nel piatto”, realizzato insieme al Movimento Difesa del Cittadino (Mdc) e quest'anno ha divulgato l'esistenza di problemi del cosiddetto “multi-residuo” cioè, l'effetto sinergico dovuto alla presenza contemporanea di differenti principi attivi sul medesimo prodotto, e quello della rintracciabilità di pesticidi revocati. Con un corso di 10 lezioni vi viene insegnato a non “suicidarvi” utilizzando delle sostanze chimiche dette “pesticidi” che in moltissimi casi sono potentissimi veleni mortali. Per la salvaguardia di tutti l'uso dei pesticidi va prescritto e controllato dai Medici della Terra.
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Quando racconto a mia figlia che da ragazzo andavo in giro a caccia di farfalle prima mi dice che le farfalle non fanno nulla di male e non capisce perchè mai io andassi alla loro caccia, poi si guarda intorno, non vede nemmeno l'ombra di una farfalla, e non mi crede. Ha ragione! Non si vedono farfalle in giro e secondo l'ultimo rapporto “Segnali ambientali 2010” http://www.eea.europa.eu/it/segnali dell'Agenzia europea dell'Ambiente, negli ultimi vent'anni, le farfalle in Europa sono diminuite del 60%, molte specie di api selvatiche sono estinte a causa di pesticidi, acari e malattie. Allora per quanto riguarda acari e le malattie penso che concordiamo tutti siano agenti di morte che possiamo definire “per cause naturali”, invece per le mie cacce di farfalle giovanili e per i pesticidi o fitofarmaci penso che possiamo certamente essere tutti d'accordo che ne l primo caso si tratta di uccisione per puro divertimento ad opera di un ragazzo e nel secondo si tratta di un avvelenamento di questi insetti. Ma la donada è la seguente: l'avvelenamento delle farfalle che è stata la causa della loro scomparsa ha una qualche conseguenza per noi persone umane? Partiamo da “l'uomo è quello che mangia” affermazione del filosofo Ludwig Feuerbach divenuto poi "Sei quello che mangi" che è un libro di McKeith Gillian pubblicato da Corbaccio: gli alimenti costituiscono per l'uomo la via prevalente di introduzione di agenti chimici tossici. Oltre ai pesticidi anche l'inquinamento dell'ambiente è un fattore di contaminazione chimica degli alimenti. Si sono sviluppate di recente tecnologie alimentari che hanno introdotto sofisticate strategie di produzione che hanno contribuito a aumentare la produzione facendo allungare il tempo di conservazione degli alimenti e tutto questo con sostanze chimiche.
Legambiente, ogni anno rende noto il rapporto annuale “Pesticidi nel piatto”, realizzato insieme al Movimento Difesa del Cittadino (Mdc) e quest'anno ha divulgato l'esistenza di problemi del cosiddetto “multi-residuo” cioè, l'effetto sinergico dovuto alla presenza contemporanea di differenti principi attivi sul medesimo prodotto, e quello della rintracciabilità di pesticidi revocati.
Certo che il nostro paese è davvero paradossale, scrivo naturalmente dello Stato che governa questa penisola e che spende attraverso le Regioni per la salute degli italiani 107 miliardi di euro in totale ovvero il 22,5% della spesa complessiva dello Stato Italiano dimostrando di occuparsi di noi quando stiamo male, affidando le nostre cure a Professionisti Medici delle Persone Umane. Bene questo stesso stato ignora completamente cosa ci accade quando stiamo bene, perchè affida la cura degli alimenti che mangiamo ogni giorno e che arrivano nel nostro corpo a dei dilettanti che devono solo scrivere su un quaderno. Che dite? A che servono dei dilettanti armati di un quaderno per garantire la sanità di un alimento prodotto in campagna? Secondo me non serve a nulla, soprattutto se a compilarlo è un dilettante che maneggia sostanze chimiche senza la opportuna preparazione universitaria. Ma lo Stato italiano non la pensa così e in base a quanto stabilito dal D.P.R. 23/4/2001 n°290 e come chiarito nella successiva Circolare 30/10/2002-Modalità applicative art.42 del DPR 23/4/2001, pubblicata sul supplemento ordinario della Gazzetta Ufficiale del 5/3/2003, e perciò operativa, in riferimento all’utilizzo di prodotti fitosanitari e di coadiuvanti di prodotti fitosanitari, definisce l’obbligatorietà dell’annotazione dei trattamenti fitosanitari effettuati in azienda in un Registro dei trattamenti effettuati nel corso dell’anno, detto “Quaderno di campagna”. Capite? Adesso attenti: immaginate voi stessi che siete in campagna e che con in mano un quaderno annotate:
· Il vostro nome cognome data di nascita e indirizzo;
· il tipo di superficie trattata, specificando le essenze presenti e la relativa estensione espressa in ettari, nonché la data di impianto;
· la data del trattamento, il prodotto e la relativa quantità impiegata, espressa in chilogrammi o litri, nonché l'avversità che ha reso necessario il trattamento stesso.
Capite? C'è una coltivazione di pomodori e con un corso di 10 lezioni vi viene insegnato a non “suicidarvi” utilizzando delle sostanze chimiche dette “pesticidi” che in moltissimi casi sono potentissimi veleni mortali e, dopo che le avete manipolate aggiungendole ad acqua e spargendole nel vostro fondo, decidete voi stessi quando farlo e in che dosi utilizzare il “pesticida” perchè nel corso vi viene consigliato di seguire le indicazioni dell'etichetta, senza dover sentire nessun professionista Medico della Terra: Dottore Agronomo e Dottore Forestale. Dopo avete l'obbligo di mettere su un registro il vostro nome e cognome, i dati del fondo, la data e il prodotto con la quantità usata. Ma per piacere! Ma siamo seri! Questo è lavoro del Dottore Agronomo o del Dottore Forestale che non può essere affidato all'improvvisazione di un dilettante! Le conseguenze? Quelle che leggiamo sui giornali.
Ma ci sono anche i dati ufficiali dell' EFSA European Food Safety Authority (Autorità europea per la sicurezza alimentare) che dicono che il 53% dei campioni non presenta residui, il 20% un residuo e cosi' via a scalare. Solo l'1% dei campioni hanno più di 8 residui diversi. Sempre secondo l'EFSA, nel 96% dei casi rispettano i limiti di legge. Questa percentuale sale al 99% per frutta e verdura biologica.
Secondo Dario Bressanini, ricercatore presso il Dipartimento di Scienze chimiche e ambientali dell’Università dell’Insubria, la frutta che non passa i controlli è quasi sempre proveniente da Paesi extraeuropei e le regole sui pesticidi, per quanto riguarda l'Unione Europea, sono rigide ed è semplice tenerle sotto controllo. Rassicurante vero? Dico le dichiarazioni del Prof. Dario Bressanini che tra l'altro ha scritto “Pane e Bugie” e pubblicamente dichiaro di essere certo della professionalità e della correttezza di questo scienziato http://scienze-como.uninsubria.it/bressanini/ ed è per questo che giro a lui l'incredulità sulla scomparsa delle farfalle di mia figlia. Si caro Prof. Dario Bressanini la mia Sara, che non vede le farfalle e non mi crede quando le dico che ce n'erano a nuvole intere, di colori tra i più belli, di dimensioni delle più disparate. Prof Bressanini che gli dico? Dico a mia figlia che siccome secondo l'EFSA, nel 96% dei casi i residui di pesticidi rispettano i limiti di legge le farfalle si sono tutte suicidate perchè non hanno perso il senso della vita? Mi risponda la prego! Se come penso, anche lei crede che è l'uso dei pesticidi ad opera di “dilettanti” che ha causato la strage delle innocenti farfalle, per responsabilità della collettività che concede a questi “dilettanti” di maneggiare potenti veleni scrivendo qualche riga su un quaderno e provocando “danni” all'ambiente in cui viviamo e di conseguenza anche a noi, dichiari prego che il quaderno di campagna va dato ai bambini e che per i veleni da usare sul Paesaggio rurale c'è bisogno della prescrizione del Medico della Terra: Dottore Agronomo e Dottore Forestale. Sono certo che da oggi anche lei porterà avanti nel suo seguitissimo blog http://bressanini-lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it/ questa semplice regola che salvaguarderà il Paesaggio rurale che è l'ambiente in cui viviamo e di conseguenza contribuirà al nostro benessere.
Bibliografia
Segnali ambientali 2010: http://www.eea.europa.eu/it/segnali
MONICA RUBINO: Troppi pesticidi nel piatto E ricompare il Ddt - La Repubblica del 18 giugno 2010
D.P.R. 23-4-2001 n. 290 Regolamento di semplificazione dei procedimenti di autorizzazione alla produzione, alla immissione in commercio e alla vendita di prodotti fitosanitari e relativi coadiuvanti (n. 46, allegato 1, L. n. 59/1997). Pubblicato nella Gazz. Uff. 18 luglio 2001n. 165, S.O. ,http://www.salentoagroalimentare.eu/index_file/dpr%2023%20aprile%20200,1%20n%c2%b0290.pdf
2007 Annual Report on Pesticide Residues according to Article 32 of Regulation (EC) No 396/20051 http://www.efsa.europa.eu/it/scdocs/doc/EFSA_2007_Annual_Report_Pesticide%20Residue_en,0.pdf
Virginia Perin: Pesticidi/ L'esperto Dario Bressanini: una ricerca inutilmente allarmista http://www.affaritaliani.it/culturaspettacoli/l_esperto090610.html
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