Era ‘ il 23 dicembre 1984. Era l’antivigilia di Natale, l’Italia correva verso la festa più sentita.
Stazioni affollate, treni carichi, gente che torna a casa, gente che va in ferie. Su quel rapido, il 904 che percorre la linea Firenze-Bologna in direzione nord, i viaggiatori sono ovunque, assiepati, le valige spuntano ovunque. E’ Natale tutti hanno dolci e regali. Un viaggio normale, tranquillo, colpi, spintoni, tensione ma è così, è il treno di Natale.
Qualcosa accade. Alle 19.08 il convoglio ferroviario imbocca il tunnel della Grande Galleria dell’Appennino, tra Vernio e San Benedetto Val di Sambro. Il treno va a 150 km all’ora. L’inferno.
E’ bomba, è tritolo, è gelatina. Il treno salta in aria.
Lo scoppio provoca 17 morti, tra i quali anche la dodicenne Federica Taglialatela alla quale sarà dedicata una canzone, e 267 feriti.
Federica Taglialatela ha anni 12 è di Ischia ed andava a Milano.
E’ panico sul convoglio così il controllore Gian Claudio Bianconcini prova a chiamare i soccorsi da un telefono di servizio e, gravemente ferito aiuta i passeggeri, stremati dal freddo e dalle lesioni.
E’ Cosa Nostra, è la strage che cambia la modalità di azione, la mafia utilizza le modalità terroristiche-