Giocano un po’ a fare i separati in casa, i due gemelli diversi della politica italiana, ma la messinscena della disputa sulle ingerenze, scatenata dall’intervista del premier per Skytg24, con la conseguente risposta piccata di Alfano, conferma il mostruoso disegno che aleggia minaccioso sulla derelitta politica italiana: il ritorno della balena bianca sotto le mentite spoglie di due boyscout cresciutelli. Attenti a non affidare le vostre nonnine nelle loro mani, per l’attraversamento della strada: finirebbero spiaccicate sotto un tir, col plauso dell’Europa per essere finalmente riusciti a diminuire l’incidenza della spesa pensionistica sul bilancio dello Stato.
La finta scaramuccia tra i due è il secondo atto di quanto andato in scena la scorsa settimana. Letta che mostra i muscoli (facile, con le spalle coperte!) e chiede la verifica; Alfano che asseconda Berlusconi, per poi girargli le spalle nel momento della verità. L’operazione ha consentito a Letta di dimostrare che quel mantra (“non governo a tutti i costi”) ripetuto centinaia di volte dal giorno stesso del suo insediamento a Palazzo Chigi non era formato da parole vuote; Alfano, dal canto suo, ha dato a vedere di essere in grado di smarcarsi dalla subalternità a Berlusconi. Ma, come insegna la buona tradizione cerchiobottista democristiana, dopo lo scossone c’era la necessità di un ritorno all’ordine. Ed ecco l’affondo di Letta che, da una parte, invita le colombe del Pdl a stare con l’orecchio al suolo; dall’altra, offre ad Alfano l’occasione di dimostrare che lui è più leale dei lealisti.
Per capire quanto questa grande manovra (che poi è un segreto di Pulcinella) possa avere successo, bisognerebbe sapere quante e quali sponde possa trovare sulla scena politica. A sentire i cattolici di destra e di sinistra, la deriva neocentrista non s’ha da fare, ma, si sa, i politici spesso affermano il contrario delle loro intenzioni. Inoltre, rimane da capire se Berlusconi benedirà la nuova casa comune dei moderati o reputerà più opportuno costruirsi un partito di fedelissimi. L’ex premier e quasi ex senatore e cavaliere, nonostante l’agonia, è ancora in grado di azzoppare sul nascere il ritorno della balena bianca.