Disclaimer: è un racconto molto trash. Da leggere e prendere con le dovute pinze.
C’era una volta una ragazza tendenzialmente simpatica di nome Rory. Ella faceva la giornalista di notte e la dj di giorno assieme alla sua sorella neuronale Chiara, con cui aveva formato il duo delle #Malve. La fanciulla aveva lunghi e tinti capelli biondi e la pelle chiara come le abitanti dei paesi dell’Est europeo ma nonostante tale candore, aveva peli terificanti e color grigio topo, a causa dei quali era costretta a sottoporsi a stressanti sedute di cerette, silk-epil e diserbanti.
Un bel giorno, mentre si trovava nel corso di una di queste stressanti sedute, siccome essendo molto coraggiosa, non era solita guardare l’operazione di disboscaggio, si trovò improvvisamente totalmente priva del suo vello. Per fortuna non ci fu dolore in quell’atto ma solo molto stupore ed una sensazione che la riportò all’età prepuberale, quando ancora il suo corpo era liscio e morbido ma soprattutto, quando ancora non doveva posare 100 euro al parrucchiere per essere bionda.
Una volta scesa a patti con questa nuova, seppur momentanea, strana situazione, un terrore la assalì. Sarebbe riuscita adesso a lavarsi senza provare ribrezzo al tatto di quella inusuale mancanza pilifera? Sarebbe riuscita a superare la notte? Ma questo, amati lettori, avrebbe potuto dirlo soltanto il tempo.