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La strana tempesta

Creato il 19 novembre 2014 da Pinomario

Lasciate che vi racconti la storia di un amore, quasi clandestino; lasciate anzi che io renda il dovuto e la grato omaggio all'oggetto di un amore scoperto negli ultimi mesi dell'universit à . Naturalmente parlo di amori intellettuali o, forse, dovrei dire spirituali, perch é non si è mai trattato solo di intelletto. Ebbene, il mio primo amore è stato la filosofia con tutto ci ò che essa implica e significa, ma "l'altro", quello che non ha smesso di intrecciarsi e rivaleggiare, da un certo momento, con il primo, " l ' altro " , al cui fascino non ho resistito e che, in un certo senso, mi ha fatto girare la testa, è stata è rimasta, spesso, quella a cui ricorrevo quando sedotto dalle parole di chi diceva che ognuno di noi è"nuova" fisica, quella nata dalla " grande rivoluzione" scientifica del XX secolo. Sembra paradossale, ma, la frequentazione delle nuove prospettive della fisica, polvere di stelle in relazione e dialogo quindi con particelle nate miliardi di anni fa, sentivo il desiderio, senza abbandonare il visibile, di scoprire l'invisibile e di sondare il mistero che, in modo cosi discreto, ci circonda!

S ì , perch é il mondo che emergeva dalle à é , per esempio, pensare allo spazio e al tempo nell'ottica della teoria della , significava pensarli non come grandezze continue, ma come una sorta di " narrazioni di quella fisica, la fisica quantistica, il mondo del "microcosmo", appariva talmente impensabile e straordinario, da mettere quotidiana, regolare, "di buon senso", di Newton, ma anche l'idea consolidata di materia, gli stessi concetti di moto e cambiamento, di spazio e di tempo, di vuoto, e l'immaginazione stessa, ad ogni livello dell'esperienza. Perch in crisi non solo la realt gravit schiuma fluttuante, agitata incessantemente, bruscamente, che appare, scompare, si increspa e si riproduce" (Daniel Jou).

Era qualcosa che dava davvero il capogiro! Era tutto molto strano, e meraviglioso, quel mondo!

" Particelle " che à e posizioni. Che , "" (D. Jou). Una danzano simultaneamente in tutte le velocit è quella in cui abitiamo e da cui siamo attraversati, da sempre, anzi che strana tempesta èstrana tempesta quella di cui siamo fatti, pur inconsapevoli, altro che l'ansia o il terrore che gli "ordinari" e " ricorrenti " uragani e temporali generano. In realt à ù visibile e macroscopico, e lasciare quasi immobile l'erba sottile, non tocca le piante e agita i prati, con maggiore violenza quanto pi ù piccoli sono, e scuote perfino la terra la fisica quantistica agisce proprio come una strana tempesta che, invece di agitare le foglie, i rami, le chiome degli alberi, o quanto di pi visione dell'universo, quella della meccanica quantistica, che ha aperto prospettive nuove sull' origine del cosmo e della vita, che ha generato applicazioni in computazione e crittografia quantistica che stanno cambiando la nostra vita, e che ancora oggi, appare sbalorditiva, incomprensibile e carica di mistero.

Bene. La storia di cui parlo è cominciata quasi per caso, come si conviene a ogni storia d'amore!Infatti, senza alcuna connessione con i miei studi precedenti, " senza nessuna ragione " direbbe il poeta Hikmet, fui spinto dalla prolungata lettura di " di Robert Musil e dalla riflessione sull'indeterminato protagonista Ulrich, attraverso, non ricordo pi ù, quale groviglio di pensieri, dapprima, verso ì , verso la lettura di ò il rivoluzionario " , e "essenziale sembra sia solo principio di indeterminazione " à Trent'anni che sconvolsero la fisica di Gamow George, e poi, da l Fisica e Filosofia di Werner Heisemberg. Heisemberg! Pensate, aveva solo 26 anni quando enunci l'idea secondo cui gli elettroni non esistono sempre. Esistono solo quando interagiscono con qualcosa d'altro. Si materializzano quando sbattono contro qualcosa d'altro. I "salti quantici" da un'orbita all'altra sono il loro solo modo di essere reali" (C. Rovelli). Da quel punto di vista la realt interazione!

Vi sembra poco tutto questo? A me sembrava, e sembra, tantissimo. A che serve la fisica? Anche a percorrere un capitare con un itinerario spirituale. Anche a sognare e a proiettarci verso il " possibile" impensato, o verso profondit , proprio come ci pu ò Notturno di Chopin, o con L'infinito di Leopardi o un dipinto di Michelangelo, di Gauguin o di Caravaggio: a me fa questo effetto.

Non mi meraviglia perci ò il fatto che lo "scienziato" Heisenberg (premio Nobel a 31 anni!) sia giunto alla fine a vedere l'universo come qualcosa che è composto di...ù che di materia ed energia! Anche per Popper, del resto, in quello strano universo quantistico la materia sembrava ò musica pi era fantastico, strabiliante e affascinante! avertrasceso se stessa. Tutto ci

Io non ero mai stato bravo in fisica, le mie conoscenze si riducevano al poco rimasto dagli studi del liceo classico, eppure attraverso quelle letture ho cominciato a capire e a "sentire" che con "la nuova fisica" . Era come se si fosse aperta una nuova finestra dell'anima. si aveva a che fare con questioni e prospettive che non solo cambiavano la mia esperienza e la mia cultura, ma mi costringevano a modificare le mie categorie di pensiero fondamentali e le strutture intellettuali con cui formulavo la mia esperienza e le mie percezioni. Insomma, man mano che leggevo quelle pagine e riflettevo su quei temi, Io ero in un mondo diverso! Mi era accaduto ci mi era accaduto "qualcosa". Difficile a dirsi. Non erano solo conoscenze nuove in pi ù ò che succede talvolta, ad alcuni, con la musica: un motivo, un brano, o un'opera, ti coinvolgono nel profondo, senza sapere perch é ; sembra che si rivolgano a te, sembra che esistano per te, perch é tu riesca finalmente ad esprimere certe emozioni, perch é é tu esca da un angolo e veda o senta qualcos'altro. Perch tu veda un altro mondo che prima era invisibile.

Mi sembrava tutto molto insolito, perch é non ero stato mai abituato ad associare la fisica all'invisibile. N é all'esistenza e all'esperienza personale. Insomma, al di l à del determinismo della fisica classica, sembrava quasi una nuova esperienza esistenziale e anche spirituale! Era qualcosa che aveva a che fare con la mia vita, perch é mi costringeva a modificare i parametri di molti miei saperi, mi spingeva a chiedermi come riuscire a pensarmi e a collocarmi in quello strano mondo descritto dalla nuova fisica (C. Rovelli).

Per questo, immagino, da allora in poi, quelle domande, quelle prospettive, quel modo di guardare le cose e di sentirsi vivo, hanno accompagnato tutti i miei percorsi culturali e spirituali.

"Quella" fisica è rimasta l'affascinante "terzo" in tutte le mie esperienze interiori.


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