Manco di strategia, non ne possiedo, evidentemente non l'ho ricevuta in dotazione.
Non conosco strategie di sorta, manco di tattica, improvviso, vado a braccio da 38 anni, e questo braccio non è che mi abbia portato sempre in luoghi meravigliosi, c'è da riconoscerlo.
Non rifletto, non pianifico, non prevedo, non capisco ancora bene il meccanismo di causa-effetto, ignoro la relazione, neanche troppo sottile, che esiste fra le azioni e le conseguenze, sono ferma ad uno stato primordiale, piò o meno collocabile fra i primi due-tre anni di vita.
Le cose mi accadono ed io accado alle cose come un accidenti, inciampo negli eventi, mi espongo, rischio, mi mordo le mani, rotolo, mi lancio come un cataclisma, parto, "pio e parto" si dice a Roma.
Non ho strategie in amore, amo.
Non ho strategie musicali, ascolto.
Non ho strategie seduttive, seduco.
Non ho strategie comunicative, dico.
Non ho strategie sessuali, faccio l'amore.
Non ho strategie tecnico-professionali, accolgo i bambini.
Non ho strategie di lettura, divoro i libri.
Non ho strategie fotografiche, scatto.
Non ho strategie culinarie, cucino.
Non ho strategie educative, tento.
Non ho strategie di danza, ballo.
Non ho strategie alimentari, mangio.
Non ho strategie contro il dolore, soffro.
Ho poche certezze, scarsi capisaldi, nessuna risorsa militare, alcuna regola, possiedo un ordine disordinato, dentro di me regna il caos, vivo sempre in mezzo alla bufera dei miei sentimenti, resto agganciata all'altalena delle mie emozioni, ho una sensibilità acuta ed animale, sono un'incontinente emotiva molto probabilmente, una cavalla pazza.
Necessito urgentemente di molteplici ore trascorse a giocare a Risiko, una buona volta tentando di invadere la Kamchatka piuttosto che fissarmi estasiata, sul colore brillante dei carri armati.