La Struttura della Lezione

Creato il 11 giugno 2014 da Biorelazionale @Biorelazionale

La struttura della singola lezione di ginnastica posturale è l’elemento cardine di tutto l’intervento rieducativo.

Essa rappresenta il momento operativo, che si ripete settimanalmente, dove tutte le esperienze operative e gli esercizi descritti vengono proposti all’utente. Risulta di notevole importanza la sua corretta definizione al fine di proporre un intervento che di volta in volta agisca su obiettivi sempre più complessi e propedeutici l’uno all’altro nel trascorrere dell’intervento rieducativo.

Al fine di strutturare il percorso didattico, risulta opportuno, da parte dell’operatore, definire la situazione di partenza attraverso una valutazione antropometrica e funzionale dei partecipanti.

Valutata la situazione di partenza si definiscono gli obiettivi a lungo termine e il tempo necessario per poterli raggiungere.

Di seguito è riportato uno schema riassuntivo dell’iter da seguire:

  1. Valutazione antropometrica e funzionale
  2.  Definizione della didattica e modalità di intervento
  3. Definizione degli obiettivi e tempi per raggiungerli
  4.  Definizione degli obiettivi a lungo termine
  5. Definizione degli obiettivi a medio termine
  6. Struttura della singola lezione

La singola lezione deve prevedere dei momenti che si ripetono ogni volta nelle stesse modalità.

Essa è composta da 3 fasi che rappresentano la struttura di lavoro che si ripresenta sempre nello stesso modo in cui le esperienze proposte siano sempre più complesse dall’inizio alla fine del trattamento.

Questo permette al cliente di usufruire di un setting di cui comprende la struttura e lo contenga durante le esperienze che lo rendono più vulnerabile.

Le tre fasi di intervento sono:

Fase di Avviamento

Questo momento serve a sollecitare le grandi funzioni organiche e mettere il partecipante nelle condizioni ottimali di svolgere senza alcun danno e con qualità e quantità il lavoro motorio.

Questa fase avrà le proprietà di:

  • Consentire all’organismo di prepararsi per l’allenamento vero e proprio
  • Richiamare sangue nei muscoli coinvolti
  • Lubrificare le articolazioni
  • Rendere elastici muscoli e tendini
  • Incrementare gradualmente la frequenza cardiaca
  • Evitare brusche impennate della pressione sanguigna durante il lavoro, migliorando il flusso sanguigno coronarico
  • Preparare l’atleta sotto il profilo psicologico al lavoro che andrà a svolgere

La sua durata sarà di circa 10/15 minuti con esecuzione di movimenti preparatori e deve essere proporzionale alle condizioni atletiche del soggetto e al tipo di performance richiesta.

Fase Formativa

In questa fase del lavoro viene sviluppato il tema centrale che presenta per il soggetto l’impegno psicofisico più consistente. Questo è il momento in cui gli elementi che ne fanno parte sono parte fondante del laboratorio di ricerca di strategie innovative all’omeostasi posturale. Possono essere previsti in questa fase gli elementi che fanno parte sia del corretto modo di gestire le proprie tensioni muscolari che il lavoro finalizzato al rafforzamento della muscolatura deficitaria attraverso l’uso di elastici, sovraccarichi o quant’altro possa essere di ausilio.

Le esperienze che possono essere eseguite in questa fase sono schematizzate come segue:

  • Riconoscimento ed esplorazione dei gradi di libertà articolare
  • Indagine e rieducazione respiratoria
  • Mobilizzazione dei distretti corporei che provocano la disabilità
  • Organizzazione e attivazione delle catene muscolari cinetiche
  • Approccio statico dinamico alle posture non convenzionali
  • Laboratorio di ricerca di strategie innovative all’omeostasi posturale
  • Tonificazione e rafforzamento delle catene muscolari cinetiche deficitarie

La durata di questa fase sarà di circa 20/30 minuti e in relazione sia alle modalità di reazione da parte del partecipante alle nostre proposte, che in merito al momento in cui la lezione viene somministrata rispetto agli obiettivi che ci siamo preposti.

Fase di Ripristino

Questa fase serve a ristabilire gli equilibri in modo graduale e contenuto. È opportuno prevedere un momento in cui il partecipante possa ritrovare il suo assetto psicofisico prima della fine della seduta di allenamento.  Deve prevedere che i soggetti abbandonino la lezione con la sensazione di benessere e piacevolezza per affrontare il contesto quotidiano con serenità.

Fanno parte di questa parte della lezione:

  • Tecniche di rilassamento muscolare
  • Tecniche immaginative di riorganizzazione dello schema motorio
  • Stretching per prevenire contratture e squilibri posturali
  • Tecniche statico dinamiche per migliorare la condizione psichica dell’atleta e preparare allo stato di riposo

La durata di questa fase sarà di circa 10/15 minuti e in relazione alle esperienze formative che abbiamo somministrato nella fase precedente.

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