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La supposta (debolezza) di Obama.

Creato il 23 marzo 2010 da Enricobo2
Accidenti, non l'avrei mai detto! Nel senso che non ci avrei scommesso un centesimo. Invece stavolta il bello e abbronzato ce l'ha fatta. Devo dire che questo mio stupore deriva dal fatto che con l'America sono un po' prevenuto, sempre in un sentimento altalenante tra l'ammirazione e il disagio per un paese così creativo, eppure prepotente e spocchioso, così razzista e allo stesso tempo con il più funzionale melting pot del mondo. Un paese dove contano incredibili personaggi teodem e che ha saputo inventarsi il neocreazionismo, ma dove esiste una possibilità di class action unica ed efficace. Dove si inquina più che in tutto il resto del mondo, ma allo stesso tempo si spinge sull' energia verde contemporaneamente alla ricerca OGM. Dove la libertà del mercato permette a tutti di avere opportunità per prendere l'ascensore sociale, ma si combina il peggior patatrac economico della storia, pretendendo anche di insegnare agli altri come si fa. Il paese che vuole spiegare in tutte le cose quale sia il sistema migliore e poi non ne indovina una, quando interviene all'estero essendo capace solo di usare le bombe. Il più potente che perde tutte le guerre. Ignorante di ogni cosa avvega all'estero, ma deciso ad imporvi la sua way of life con la forza. Capace di attirarsi antipatia e ammirazione, invidia ed emulazione. I paesi che più la avversano come Cina e Russia, nella pratica più ne sono attrati e la copiano pedissequamente, soprattutto nella parte culturalmente più deteriore. Sembrano dei bamboccioni ingenui ed ignorantissimi, ma pericolosi quanto mai, considerata la pistola nella fondina e la preoccupante facilità con cui la estraggono. Vedi un personaggio come la Palin e te ne ritrai inorridito e impaurito e poi si va a votare e vince Obama. Nenche su di lui avrei scommesso. Si vede proprio che non capisco niente. Mi pareva molto più avvantaggiata la Clinton, donna e per di più cornuta ma sveglia, ideale acchiappa voti, invece no, salta fuori lui e sbaraglia il campo. E subito dopo, ancora dubbi, forse è sopravvalutato, dopo la sbornia iniziale, fara una magra fine, gli taglieranno le gambe, lobby e camere gli imporranno calma e gesso. Non è mica come in quei paesi dove chi comanda ha un parlamento con una maggioranza straripante costituita di quasi dipendenti ai tuoi ordini. Li sì che puoi fare quello che vuoi; sì, quello che vuoi per i tuoi affari, ma quando si tratta di fare qualcosa per il paese puoi sempre dire che non ti lasciano lavorare, che ti impediscono di fare le cose, che queste democrazie sono veramente poco efficienti, che se uno avesse il potere assoluto allora sì che potrebbe fare. Invece l'abbronzato non si lamenta, ha contro tutti, lobbisti con denti da squalo, due camere incarognite ed in bilico, la destra che lo vorrebbe sbranare, la sinistra terrorizzata di perdere le prossime elezioni. Ma lui lavora, si dà da fare, convince, parla e tira diritto verso lo scopo. E' lì che vedi il grande statista, non gliene importa nulla che il fare le cose giuste faccia perdere voti, se sono giuste si fanno e basta, alla faccia dell' America retriva ed egoista, calvinista e puritana per cui la povertà ce l'ha chi se la merita. A cercare di riconquistare la simpatia del mondo che è una cosa importante anche se hai la forza delle armi e puoi imporre la tua volontà con le bombe. Tira dritto Benedetto, fai ancora più grande il tuo paese, scrivi la storia, ficcagli la supposta fino in fondo. Gli altri Benedetti, gli unti dal Signore, gli ominicchi facciano le loro concioni nei loro paesi morenti che non hanno neanche più la forza di un colpo d'ala, che ai polli di Renzo hanno tagliato anche quelle.
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