Gli italiani sono oggi più poveri di ieri: meno soldi in busta paga e più tasse! Il governo non potendo svalutare la moneta ha proceduto come un rullo compressore a svalutare il lavoro, il risparmio e persino la casa degli italiani! E proprio la svalutazione del prezzo delle abitazioni - causato dall’eccessiva tassazione - ha influito negativamente sulla ricchezza degli italiani che nel 2013 è calata dell'1,4% rispetto all'anno precedente. La ricchezza abitativa detenuta dalle famiglie alla fine dello scorso anno superava i 4,900 miliardi di euro, in flessione del 4,1% rispetto all'anno precedente. Alla fine del 2013 la ricchezza netta delle famiglie italiane era pari a 8.728 miliardi di euro, in diminuzione dell'1,4% (123 miliardi di euro) rispetto all'anno precedente. A influire soprattutto il calo delle attività reali (-3,5%) dovute in primis proprio alla flessione dei prezzi medi della abitazioni (-5,1%) soltanto parzialmente compensato dall'aumento delle attività finanziarie (+2,1%) e dalla riduzione dell'1,1% delle passività. A fine 2013 le attività reali detenute dalle famiglie italiane ammontavano a 5.767 miliardi di euro. Le abitazioni rappresentavano l'85% per cento del totale delle attività reali e i fabbricati non residenziali il 6%. Rispetto al 2000, la quota di attività reali detenuta in abitazioni è aumentata rispetto al 2000 di 3 punti percentuali. Alla fine del 2013 la ricchezza in abitazioni detenuta dalle famiglie italiane ammontava a oltre 4900 euro, corrispondenti in media a più di 200.000 euro per famiglie. La ricchezza in abitazioni, a prezzi correnti, è diminuita tra la fine del 2012 e la fine del 2003 del 4,1% (211 miliardi di euro) pari al 4,4% in termini reali. La crescita media annua del valore delle abitazioni è stata pari al 6,9% nel periodo 19995-2007; dalla fine del 2007, il valore delle abitazioni a prezzi correnti è rimasto sostanzialmente stazionario (+0,2% annuo). Secondo i dati dell’Istat, nella prima metà del 2014 i prezzi degli immobili sono diminuiti dell’1,6% rispetto alla fine del 2013. Sulla base di queste e di altre informazioni, per il primo semestre del 2014 si stima una contrazione del valore della ricchezza in abitazioni dell’1,2% a prezzi correnti. Nonostante il calo degli ultimi anni, le famiglie italiane mostrano nel confronto internazionale un'elevata ricchezza netta, pari nel 2012 a 8 volte il reddito lordo disponibile; tale rapporto è comparabile con quelli di Francia, Giappone e Inghilterra e superiore a quelli di Stati Uniti, Germania e Canada.
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Gli italiani sono oggi più poveri di ieri: meno soldi in busta paga e più tasse! Il governo non potendo svalutare la moneta ha proceduto come un rullo compressore a svalutare il lavoro, il risparmio e persino la casa degli italiani! E proprio la svalutazione del prezzo delle abitazioni - causato dall’eccessiva tassazione - ha influito negativamente sulla ricchezza degli italiani che nel 2013 è calata dell'1,4% rispetto all'anno precedente. La ricchezza abitativa detenuta dalle famiglie alla fine dello scorso anno superava i 4,900 miliardi di euro, in flessione del 4,1% rispetto all'anno precedente. Alla fine del 2013 la ricchezza netta delle famiglie italiane era pari a 8.728 miliardi di euro, in diminuzione dell'1,4% (123 miliardi di euro) rispetto all'anno precedente. A influire soprattutto il calo delle attività reali (-3,5%) dovute in primis proprio alla flessione dei prezzi medi della abitazioni (-5,1%) soltanto parzialmente compensato dall'aumento delle attività finanziarie (+2,1%) e dalla riduzione dell'1,1% delle passività. A fine 2013 le attività reali detenute dalle famiglie italiane ammontavano a 5.767 miliardi di euro. Le abitazioni rappresentavano l'85% per cento del totale delle attività reali e i fabbricati non residenziali il 6%. Rispetto al 2000, la quota di attività reali detenuta in abitazioni è aumentata rispetto al 2000 di 3 punti percentuali. Alla fine del 2013 la ricchezza in abitazioni detenuta dalle famiglie italiane ammontava a oltre 4900 euro, corrispondenti in media a più di 200.000 euro per famiglie. La ricchezza in abitazioni, a prezzi correnti, è diminuita tra la fine del 2012 e la fine del 2003 del 4,1% (211 miliardi di euro) pari al 4,4% in termini reali. La crescita media annua del valore delle abitazioni è stata pari al 6,9% nel periodo 19995-2007; dalla fine del 2007, il valore delle abitazioni a prezzi correnti è rimasto sostanzialmente stazionario (+0,2% annuo). Secondo i dati dell’Istat, nella prima metà del 2014 i prezzi degli immobili sono diminuiti dell’1,6% rispetto alla fine del 2013. Sulla base di queste e di altre informazioni, per il primo semestre del 2014 si stima una contrazione del valore della ricchezza in abitazioni dell’1,2% a prezzi correnti. Nonostante il calo degli ultimi anni, le famiglie italiane mostrano nel confronto internazionale un'elevata ricchezza netta, pari nel 2012 a 8 volte il reddito lordo disponibile; tale rapporto è comparabile con quelli di Francia, Giappone e Inghilterra e superiore a quelli di Stati Uniti, Germania e Canada.
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