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La svendita di balotelli e le balle di media e giornali sulla cessione che potrebbe diventare in pochissimo tempo il rimpianto dei prossimi dieci anni

Creato il 14 agosto 2010 da Emozionecalcio
LA SVENDITA DI BALOTELLI E LE BALLE DI MEDIA E GIORNALI SULLA CESSIONE CHE POTREBBE DIVENTARE IN POCHISSIMO TEMPO IL RIMPIANTO DEI PROSSIMI DIECI ANNIECCO LA MIA OPINIONE SULLA SCELTA EFFETTUATA DALL' INTER RIGUARDO LA CESSIONE, NEMMENO TANTO CLAMOROSA, DI BALOTELLI. CAMPIONE, DI SOLI VENT' ANNI, SVENDUTO PER SOLI 28 MILIONI DI EURO. POTREBBE ESSERE IL RIMPIANTO MAGGIORE PER I PROSSIMI 10/15 ANNI DELL'INTER DI MASSIMO MORATTI. NESSUNO PRIMA DI LUI (DA TOTTI A DEL PIERO PASSANDO PER BAGGIO) HA IMPRESSIONATO PER QUALITA TECNICHE E QUANTITA' (FISICA). SOLO BALLE E COMMENTI ESILARANTI HANNO ACCOMPAGNATO LA CESSIONE DI MARIO AL CITY. DAL FAIR PLAY FINANZIARIO VOLUTO DA UEFA ENTRO I PROSSIMI DUE ANNI ALLA MAXI PLUSVALENZA ANCQUISITA DALL'INTER CON QUESTA CESSIONE. L'INTER HA CHIUSO GLI ULTIMI BILANCI CON PESANTI PERDITE, E NON SARA' DI CERTO LA CESSIONE DEL MIGLIOR TALENTO ITALIANO A RIPIANARE I BILANCI...TUTTI HANNO COMMENTATO LA CESSIONE GIUSTA, ANCHE PER QUANTO RIGUARDA I COMPORTAMENTI E I PROBLEMI DI SPOGLIATOIO CHE HA AVUTO IL RAGAZZO CON I PROPRI COMPAGNI DI SQUADRA, DIMENTICANDO PERO' CHE IL DIRETTORE GENERALE PRESENTE ALL' INTER E' PAGATO ANCHE PER RISOLVERE QUESTIONI SPINOSI, COME QUEST'ULTIMA SI PRESENTAVA.MA TANT' E', MEDIA E GIORNALI RACCONTANO TALI COSE COME SE NORMALI, MA PERSONALMENTE MI LIMITO A DIRE SOLO LA MIA OPINIONE E LA REALTA' DEI FATTI.
PROPONGO SOTTO UN ARTICOLO DI STEFANO AGRESTI (CORRIERE DELLO SPORT) CHE SOTTOSCRIVO IN PIENO, PERCHE' RAPPRESENTA IL MIO PRESONALISSIMO PENSIERO.

“Non volevamo credere che accadesse davvero, anche se le indicazioni erano chiare, anche se l’affare sembrava a un passo dalla chiusura ormai da set¬timane. Invece è successo e oggi l’Ita¬lia del calcio si sente, anzi è, decisa¬mente più povera. Puntiamo sui giovani. Italiani, se possibile. E bravi, ovviamente. Giova¬ni e italiani, come Diego Milito, trentu¬no anni suonati, argentino. Un cannoniere fantastico, siamo tutti d’accordo. Ma per quanto, con tutto il rispetto, potrà ancora dominare la scena europea a forza di gol? Si può progettare il futuro investendo un capitale su un campione di quell’età? Il Real Madrid lo voleva, offriva trenta milioni di euro. Ebbene, l’Inter lo ha blindato: quattro anni di contratto a oltre cinque milioni di euro netti a stagione, che fanno – al lordo – altri quaranta milioni e passa di ingaggio. Tra i soldi lasciati nelle casse del club spagnolo e quelli che dovrà dare a Milito, la conferma di questo grande attaccante ultratrentenne costa all’Inter settanta milioni. Ciò per dire che adesso non ci devono raccontare che Balotelli è stato ceduto per questioni di bilancio, perché non è più l’epoca delle spese folli, per il fair-play finanziario preteso dall’Uefa. Niente di tutto questo. E’ stata fatta una scelta: mi tengo Milito (e Maicon, ad esempio, brasiliano, ventinove anni) e vendo Balotelli. L’Inter, ovviamente, è libera di fare ciò che vuole. Noi non capiamo, né condividiamo.L’Inter arriva dalla stagione migliore della sua storia, perciò merita elogi e ammirazione. Ma questa, per noi, è una scelta clamorosamente sbagliata, che potrebbe diventare scellerata se Balotelli giocasse nei prossimi dieci, quindici anni com’è in grado di fare: da campionissimo.Appurato che non è una decisione presa per motivi economici, è evidente che la mossa è dettata da questioni interne. Balotelli non era in sintonia con lo spogliatoio, in particolare con due o tre «vecchi» del gruppo. Tipo Milito e Lucio, raccontano, e soprattutto Materazzi. Noi riteniamo che sia compito di una società anche gestire simili screzi, incanalarli, semmai trasformarli in energia positiva. Certo è che, di fronte a una scelta, di fronte a un aut aut del tipo «o io o lui», noi non avremmo avuto dubbi tra un fenomeno di vent’anni e un paio di ultratrentenni.Balotelli ci abbagliò quando, a diciassette anni, fece irruzione nell’Inter e nel calcio italiano. Tutti capirono che non si trattava di uno con qualità normali, e nemmeno eccezionali. Era ancora di più, Mario: gente del genere nasce una volta ogni due lustri. Ricordiamo pochissimi altri così forti così giovani. Andando a ritroso, il Cassano degli albori, il Totti di inizio anni Novanta, il primo Baggio (che però in partenza fu condizionato dagli infortuni), e poi quel Roberto Mancini che oggi abbraccia Balotelli a Manchester. Lo stesso Del Piero si rivelò definitivamente a vent’anni, mica a diciassette. Balotelli è il nostro Messi, magari più scapestrato e difficile da gestire, ma comunque eccezionale. Mai avremmo rinunciato a lui, con buona pace di Materazzi.Good luck, dunque, Mario. E buona fortuna anche al nostro calcio, che fa di tutto, ma proprio di tutto, per farsi male.”

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