Facciamo che si ricomincia a parlare di viaggi, dopo le riflessioni di ieri, da qualcosa di buono e anche bello? Immaginatevi la Giovy in Svizzera, durante uno dei primi fine settimana trascorsi in Ticino. In una domenica di pioggia, proprio mentre sfogliavo un giornale locale, quasi annoiata di fronte ad un cappuccino meraviglioso, ecco apparire davanti a me il modo per trasformare un week-end un po' triste in un qualcosa da ricordare: andare a visitare una fabbrica di cioccolato!
Si chiama Alprose, ed è una fabbrica di cioccolato che si trova a Caslano, un paesino del Canton Ticino, non distante da Lugano.Lessi la sua pubblicità e l'attenzione fu tutta per la parola "museo" che primeggiava graficamente in quel banner stampato su quel giornale ticinese.Presi la decisione in un minuto e partii alla volta di Caslano, che non era poi distantissimo da dove vivevo in quel periodo.
Era una di quelle domeniche di Aprile in cui dici "oggi vado al lago" e poi guardi fuori dalla finestra e l'unica voglia che ti salta addosso è quella di tornare sotto al piumone.
Ma la cioccolata, si sa, tutto può in questo mondo e così mi diressi bella e felice - quasi convinta di essere una Charlie al femminile pronta a lottare contro la Violet Beauregarde di turno - verso la Alprose e quando arrivai nel parcheggio della fabbrica di cioccolato svizzero fui felice che non ci fosse la ressa.
Foto da TicinoNews.ch
Entrai pagando i miei 3 CHF e la signorina alla cassa mi diede un depliant e poi disse le parole magiche che chiunque sia cresciuto guardando il film originale di Willy Wonka e la Fabbrica di Cioccolato negli anni '70 o '80 ha sempre sognato di sentirsi dire, a prescindere dall'età: "Se vuole dietro di lei c'è la fontana di cioccolato. Ne può bere quanto ne vuole".Mentre quel "quanto ne vuole" risuonava nella mia testa come un qualcosa di malefico ma completamente giusto allo stesso tempo, la signorina mi diede un bicchiere ed io non ci misi più di un secondo a tuffarlo sotto quella delizia profumata.Più bevevo, più tornavo bimba.
Mi aspettavo da un momento all'altro di trovarmi in un mondo fatto di cioccolato ma la visita al museo mi riportò piano piano alla realtà, raccontandomi moltissime cose sulla cioccolata, sul cacao, sul processo di produzione e sulla bontà e qualità degli ingredienti.
Quella mia domenica solitaria divenne in un istante una domenica buonissima e tornai a casa con la felpa che sapeva di cioccolato. Mi ero portata dietro un profumo che non avrei mai voluto lavar via.
Io non sono più in Svizzera (ahimé) ma il museo del cioccolato di Alprose è ancora là che aspetta bimbi piccoli e bimbi di tutte le età, ormai cresciuti.Se arrivate con un gruppo di amici, sappiate che l'entrata è gratuita per i gruppi di 10 persone almeno.
Se avete anche solo un po' di voglia di sognare e gustate qualcosa di speciale, un giro al museo del cioccolato è quello che fa per voi. Magari potete unire questo giro ad una piccola grande avventura in funicolare verso il Monte Bré e godervi un tramonto speciale, guardando Lugano dall'alto.