Magazine Diario personale
Gli albergatori di Gabicce inneggiano alla secessione: promuoveranno l'indizione di un referendum per l'annessione alla Provincia di Rimini e quindi alla regione Emilia-Romagna se l'amministrazione comunale della cittadina marchigiana decidesse l'introduzione della tassa di soggiorno. A loro dire, tale decisione confermerebbe una volta di più lo scarso interesse della loro regione per il settore turistico e produrrebbe un evidente gap di concorrenza con la confinante Cattolica.Gabicce si unirebbe così ai comuni di Montecopiolo e di Sassofeltrio, che hanno già manifestato in maniera ufficiale l'intento di saltare il confine e abbandonare la Marche, come hanno fatto a loro tempo altri 7 comuni del Montefeltro: San Leo, Pennabilli, Novafeltria, Casteldelci, Sant'Agata Feltria, Talamello e Maiolo.Si sta tanto male nelle Marche? Sinceramente credo di no e rimango sempre piacevolmente sorpreso dalle differenze che si trovano a pochi chilometri di distanza. Si respira un'altra aria e si vive a ritmi totalmente diversi. Non c'è la frenesia che anima le attività della riviera e nemmeno quell'aura di aspettative che circonda ogni iniziativa; non c'è la ricerca della novità o l'attenzione alle mode e alle tendenze. Noi siamo quelli con "una marcia in più", a lor stesso dire, almeno per certe cose che, se ripetute oltre il confine non funzionano più alla stessa maniera. Probabilmente è così nel settore turistico e dell'intrattenimento, non nel mondo delle aziende in generale. Al marchigiano non piace esporsi, mettersi in vetrina, come piace a noi romagnoli. Non amano mischiarsi ai forestieri, interagire con loro, scambiarsi esperienze. Preferiscono l'anonimato e la discrezione e danno il meglio chiusi tra 4 mura. Infatti eccellono nella manifattura e nell'artigianato. Nel comparto calzaturiero e del mobile sono tra i migliori in Italia e nel mondo e a me sembra che le loro aziende siano sempre più solide e fiorenti delle nostre, forse anche perchè non devono subire la "curva" della stagionalità, quella che caratterizza e condiziona la vita di qualsiasi persona, ente, aggregazione o industria della riviera. E forse non hanno modo di sperperare tutti i guadagni nelle innumerevoli distrazioni romagnole, anche se il sabato sera sulla statale da Pesaro verso Rimini si verifica puntualmente l'esodo dei marchigiani verso i luoghi e i locali della movida riminese.
Le ragioni dei comuni del Montefeltro, una zona ibrida da sempre (con influssi anche toscani), hanno risvolti di tipo culturale, pratico e logistico del tutto comprensibili. Per i loro abitanti è più facile raggiungere Rimini che Pesaro e infatti hanno sempre avuto come primo riferimento il centro romagnolo. Per Gabicce il discorso non è poi tanto diverso. Quando si parla di riviera romagnola si stendono i confini da Comacchio a Cattolica ma spesso vi si include anche Gabicce. Per mentalità, metodo e organizzazione Gabicce è parte integrante della riviera romagnola e lo dimostra proprio l'atteggiamento agguerrito dei suoi albergatori. Chi soggiornasse a Cattolica e a Gabicce non noterebbe alcuna differenza sostanziale; non si potrebbe dire lo stesso di chi provasse a soggiornare a Gabicce e poi a Pesaro o Marotta. Un altro mondo.
La tassa di soggiorno è stata introdotta dalla riforma per il federalismo di Bossi e Berlusconi come strumento ad uso e consumo degli enti locali per rendersi sempre più indipendenti dallo stato centralistico. La filosofia di fondo è quella dell' ognun per sè e, a pronunciarla e a sentirla pronunciare, si può anche provare una certa soddisfazione. Vogliamo essere tutti padroni a casa nostra, senza dover dipendere da nessun altro. Si cerca la divisione, la separazione, convinti di poter ottenere più soddisfazione e di non dover sempre contrattare ogni cosa o addirittura chiederla in concessione. Se lo scopo è quello di tutelare gli interessi particolari a discapito di quelli generali, allora bisogna anche mettere in preventivo che si guardi al giardino del vicino. Ma se tutti vogliono il loro giardino privato devono anche essere in grado di curarlo da sè.
Di certo, decidere l'introduzione della tassa di soggiorno a stagione turistica già avviata non è proprio un capolavoro di programmazione politica e amministrativa e, almeno da questo punto di vista, gli albergatori di Gabicce hanno tutte le ragioni per protestare.Le vacanze degli altri
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