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La teiera di Russell
Il mio modesto editore sta per pubblicare un mio breve saggio che racconta "Le religioni degli altri" cercando di razionalizzare quella genuina religiosità che alberga nell'animo umano. Mentre studiavo per documentarmi sull'argomento trattato, sono incappato in due brevi scritti di due studiosi che io stimo moltissimo. Dei due il primo, B.Russell mi ha aperto la mente fin dai tempi dell’Università ed è stata l’arma che ho potuto usare per liberare il mio cervello dalla gabbia in cui era stato costretto da condizionamenti ambientali. Così ho pensato che sarebbe stato fruttuoso per voi che mi leggete e per me, riportarvi i testi così come furono scritti in tempi diversi da questi due instancabili ricercatori:
La teiera di Russell:
« Se io sostenessi che tra la Terra e Marte ci fosse una teiera di porcellana in rivoluzione attorno al Sole su un'orbita ellittica, nessuno potrebbe contraddire la mia ipotesi purché io avessi la cura di aggiungere che la teiera è troppo piccola per essere rivelata persino dal più potente dei nostri telescopi. Ma se io dicessi che, giacché la mia asserzione non può essere smentita, dubitarne sarebbe un'intollerabile presunzione da parte della ragione umana, si penserebbe giustamente che stia dicendo fesserie. Se però l'esistenza di una tale teiera venisse affermata in libri antichi, insegnata ogni domenica come la sacra verità e instillata nelle menti dei bambini a scuola, l'esitazione nel credere alla sua esistenza diverrebbe un segno di eccentricità e porterebbe il dubbioso all'attenzione dello psichiatra in un'età illuminata o dell'Inquisitore in un tempo antecedente. »
Nel suo libro "Il cappellano del Diavolo", Richard Dawkins sviluppa ulteriormente il tema della teiera:
« Il motivo per cui la religione organizzata merita ostilità aperta è che, a differenza della fede nella teiera di Russell, la religione è potente, influente, esente da imposte e inculcata sistematicamente in bambini troppo giovani per difendersi da sé. »
Trascrivo ancora una nota a piè di pagina di quanto ho riportato che rimanda nientemeno che a Locke, il filosofo inglese che ideò il liberalismo che è stato spesso travisato nella sua pratica quotidiana:
L'argomento di Dawkins è analogo a quello di John Locke il quale, con riferimento alle pratiche autoritarie del cattolicesimo a lui contemporaneo, asserì che "I papisti non devono godere del beneficio della tolleranza, perché, dove hanno il potere, si ritengono obbligati a negare la tolleranza agli altri"
In molti siti razionalistici che condannano il teismo tipico delle religioni abramitiche, salvaguardando il deismo che è ricerca razionale di Dio, si compendia il pensiero degli agnostici facendo riferimento all'Invisibile Unicorno Rosa cioè la divinità di una religione satirica che avrebbe le sembianze di un unicorno paradossalmente invisibile e rosa allo stesso tempo. Alla citazione dell’Unicorno rosa, segue solitamente questa scritta:« Lo scopo di questa scemenza è stimolare i teisti a ricordare che quanto vanno predicando ha verosimilmente, per gli atei, la stessa credibilità e serietà di quanto predicato [dagli atei] a proposito dell'Invisibile Unicorno Rosa. »
Ma vediamo cosa si inventò Carl Sagan, noto astrofisico e divulgatore scientifico statunitense, per esprimere lo stesso concetto:
Un drago nel mio garage:
"Supponiamo che io affermi seriamente e nel pieno delle mie facoltà mentali, di avere un drago nel mio garage. Sicuramente voi vorreste verificare: nel corso dei secoli ci sono state innumerevoli storie di draghi ma nessuna vera prova, che opportunità fantastica per voi! Vi conduco quindi nel mio garage. Voi guardate, e vedete una scala, dei barattoli vuoti ed un triciclo, ma nessun drago. "Dov'è il drago?" mi chiedete. "Ma è proprio qui", vi rispondo, facendo cenni vaghi. "Dimenticavo di dirvi che è un drago invisibile".Voi proponete di spargere farina sul pavimento del garage per renderne visibili le orme. "Buona idea" dico io, "ma questo è un drago che si libra nell'aria". Allora proponete di usare dei sensori infrarossi per scoprire il suo fuoco invisibile.Idea eccellente, se non fosse che il suo fuoco invisibile è anche privo di calore". Voi proponete allora di dipingere il drago con della vernice spray per renderlo visibile. "Purtroppo però è un drago incorporeo e la vernice non fa presa su di lui". E così via, a ogni prova che voi proponete io ribatto adducendo una speciale "spiegazione" del perché essa non funzionerà. Ora qual è la differenza tra un drago volante invisibile, incorporeo, che sputa fuoco privo di calore ed un drago inesistente?Il fatto che non si possa dimostrare che la mia ipotesi è falsa, non equivale certo a dimostrare che è vera!"
Io non vorrei essere etichettato per ateo con quel disprezzo che ormai si accompagna alla parola per due motivi:
Il primo è che sono agnostico e, come tale, instancabile ricercatore della verità e intriso di un profondo senso religioso che non si identifica però con nessun “Credo” conosciuto;
Il secondo è che rispetto gli atei quanto i credenti, purché anche essi rispettino il mio convincimento.E dopo questa breve chiacchierata, v’invito a sollevare gli occhi al cielo in una notte serena e capire, sorpresi e sbigottiti per la meraviglia dell’Universo infinito, quanto limitativa sia qualsiasi religione che voglia spiegare il mondo con verità aprioristiche e prive di qualsiasi fondamento razionale!
Dino Licci
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