Mi avevano fatto iscrivere a questo nuovo corso di arte perché si usavano ragazze vere per ritrarre. Il mio livello incredibile di timidezza mi impediva di avere rapporti umani con l’altro sesso senza fare gaffe, arrossire, scappare e sentire a distanza le risate di scherno. Ero consapevole della mia scarsa bellezza esteriore, del mio “eccesso”. E io so che conta, aldilà del buon costume di negarlo. Mi ritrovai in questa stanza dove più della metà di aspiranti artisti erano uomini. Non ero sorpreso. Qualcuno si sfregava le mani assaporando la “vittima” degli sguardi poco creativi e molto concupiscenti dei partecipanti. Ammetto che anche io mi sfregavo gli occhi e attendevo l’ingresso della modella, pur non partecipando ai discorsi degli altri miei compagni che scommettevano su chi l’avrebbe portata a casa. Ecco due sagome dietro la porta: una doveva essere il professore e l’altra la modella. Ci sollevavamo dalla sedia per riuscire a intravedere qualcosa. La porta si aprì.
Playlist aggiornata! ;)