Leggete prima: La tela (pt.1) e La tela (pt.2)
Entrai nella mia auto e pensavo alle risate della gente. Mi venne fame, come sempre. Trovai uno snack. Perché lo avevo fatto? Dopo un po’ di tempo appoggiato al clacson, sentii bussare al finestrino. Era la modella, che teneva con le sue dita sottili la mia tela. Volevo scappare, ma la vidi arrossire e, con voce flebile, mi chiese il permesso di tenerla. Ebbi uno shock, ma fui capace di rispondere sì. E lei scappò via col suo corpicino, facendomi sorridere. Dopo poco il professore si avvicinò al finestrino e mi disse che avrebbe dovuto bocciarmi per non essermi attenuto alla traccia. Mi chiese di aprire la mano e avvicinando la sua alla mia, mi diede un foglio di carta che aprii quando ormai si era allontanato: “Aver cercato sè stessi nell’altro non è premiabile accademicamente, ma lo è umanamente. Ecco il suo numero, sei l’unico della classe a cui ho voluto darlo. E sono certo che nessuno dei tuoi compagni l’abbia avuto da lei”. Posai lo snack e presi il cellulare.
Questo era il disegno sulla mia tela:
Playlist aggiornata, grazie a M.I.C. , la vera mano artistica è la sua! :) Spero l’attesa sia valsa la pena ;)