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La Televisione è morta. Teniamoci stretta la rete

Creato il 13 giugno 2011 da Jitsumu
La Televisione è morta. Teniamoci stretta la reteAl concerto del primo maggio gli artisti che si esibivano sul palco hanno dovuto firmare la solita liberatoria. Solo che stavolta c'erano poche righe in più, diverse dal solito. Chiedevano di astenersi "da affermazioni, dichiarazioni o comportamenti che possano influenzare il voto dell'elettore o fornire indicazioni di voto e da qualsiasi riferimento ai quesiti referendari". Il Presidente della Repubblica ha dovuto poi nell'ultimo mese chiedere alla Rai di informare correttamente sui referendum. Lo ha dovuto fare più di una volta. Molti politici hanno invitato a disertare le urne. Hanno definito "inutili" i quesiti. E in definitiva il silenzio del servizio pubblico radiotelevisivo è stato pressochè totale sulla consultazione. Servizio pubblico radiotelevisivo che, da buon prolungamento del potere governativo, ha cercato in tutti i modi di affossare i referendum facendoli scomparire dalla tv. Si pensava che tutto questo potesse bastare.Questo quorum raggiunto sancisce senza tema di smentita la fine del monopolio culturale della televisione e manda in soffitta la concezione dei vecchi media come utili manipolatori dell'opinione pubblica. Alla televisione e al suo impianto pedagogico si è sostituita la rete; democratica, democratizzante e paritaria per vocazione. Un universo senza filtri preventivi dove l'individuo cresce umanamente responsabilizzandosi e acuisce il proprio senso critico "navigando" in un mare impetuoso fatto di informazioni, commenti, domande, risposte, opinioni, faziosità, raggiri, notizie, provocazioni, sfottò, inchieste, curiosità, falsità, verità, bufale, satira, perle di saggezza, facezie, intuizioni e approdando sull'isola della propria personale visione delle cose. In questo mare virtuale di condivisione di idee e di discussione costante tra individui che scardina il paradigma dell'indottrinamento omologato, che ci vuole distanti gli uni dagli altri mentre in religioso silenzio ascoltiamo il "Savonarola" di turno, scelto dal potere politico ed economico.Teniamoci stretto questo strumento, perchè il mondo che da lui si sente minacciato userà il potere che ancora gli rimane per ridurre anch'esso a cane da guardia delle oligarchie, limitando la libertà di tutti noi ad utilizzarlo. Quella di oggi in Italia è solo una vittoria. E' solo la prima di tante vittorie che ci faranno riappropriare della nostra dignità di persone. Non abbassiamo la guardia e non adagiamoci sugli allori. Salvaguardiamo la nostra capacità di condividere le idee, di confrontarci e di sensibilizzarci a vicenda.  
By Jitsu Mu 
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