La tendenza al monopolio nell’informazione cremonese (del M5S)

Creato il 06 febbraio 2014 da Cremonademocratica @paolozignani

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la tendenza al monopolio dell’informazione a cremona
Pubblicato il 28 marzo 2013, da Saverio Brigati
“Innumerevoli sono i nomi con cui possiamo chiamare Dio, ma se dovessi sceglierne uno, preferirei chiamarLo Verità, perché la Verità e Dio.”
Gandhi

“L’informazione è uno dei fondamenti della democrazia e della sopravvivenza individuale. Se il controllo dell’informazione è concentrato in pochi attori, inevitabilmente si manifestano derive antidemocratiche. Se l’informazione ha come riferimenti i soggetti economici e non il cittadino, gli interessi delle multinazionali e dei gruppi di potere economico prevalgono sugli interessi del singolo. L’informazione quindi è alla base di qualunque altra area di interesse sociale. Il cittadino non informato o disinformato non può decidere, non può scegliere. Assume un ruolo di
consumatore e di elettore passivo, escluso dalle scelte che lo riguardano.”

dal programma del movimento 5 stelle

Come tutti noi cittadini sappiamo, la corretta e libera informazione in una sana, moderna, funzionante democrazia occidentale riveste un ruolo fondamentale; pertanto risulta evidente che le situazioni di monopolio in questo campo siano assolutamente da evitare, proprio al fine di scongiurare un depotenziamento di questo fondamentale ingranaggio della macchina democratica.

Qual’è la situazione dell’informazione in provincia di cremona?

Il quotidiano cartaceo locale a maggiore diffusione, il quotidiano” la Provincia” (con relativo portale web) vede fra i suoi proprietari il noto cav. Arvedi;
L’emittente televisiva locale “Studio 1″ ha come propretario il cav. Arvedi;
Il periodico “Mondo Padano” è di proprietà del cav. Arvedi;
Mario Silla, direttore ed editore di note testate locali di informazione on-line quali cremonaoggi, cremaoggi ed oglioponews, pare sia anche direttore della sopra citata televisione del cav. Arvedi (pertanto si può legittimamente supporre che ,per quel che concerne la linea editoriale seguita da tutti questi media a lui collegati, costui possa non essere in teoria del tutto immune da una ipotetica, eventuale influenza del cav. Arvedi stesso, essendone un diretto dipendente)
Alla luce di tutto ciò, (e anche considerando lo scarso peso che riescono ad avere le realtà informative “alternative” presenti sul territorio) risulta esatta l’affermazione che “in provincia di Cremona siamo in presenza di una forte tendenza al monopolio di fatto per quanto riguarda l’informazione”.
Ma come abbiamo visto precedentemente, le situazioni di monopolio dell’informazione sono situazioni aberranti e da evitare all’interno del contesto di una moderna e compiuta democrazia.

Vediamo ora quali sono alcuni punti del programma del movimento 5 stelle per quanto riguarda la sezione inerente all’informazione:

Eliminazione dei contributi pubblici per il finanziamento delle testate giornalistiche
Nessun canale televisivo con copertura nazionale può essere posseduto a maggioranza da alcun soggetto privato, l’azionariato deve essere diffuso con proprietà massima del 10%
Le frequenze televisive vanno assegnate attraverso un’asta pubblica ogni cinque anni
Abolizione della legge del governo D’Alema che richiede un contributo dell’uno per cento sui ricavi agli assegnatari di frequenze televisive
Nessun quotidiano con copertura nazionale può essere posseduto a maggioranza da alcun soggetto privato, l’azionariato diffuso con proprietà massima del 10%
Divieto della partecipazione azionaria da parte delle banche e di enti pubblici o para pubblici a società editoriali
Naturalmente questi punti si riferiscono alla realtà dei media a diffusione nazionale, ma è palese la necessità di avere una legislazione che vada in questo senso anche in riferimento ai media di diffusione locale.
Qualora questi punti programmatici fossero attuati a livello locale, i cittadini della provincia di Cremona potrebbero vedere scongiurata quella minaccia al corretto funzionamento della democrazia costituita dalla “forte tendenza al monopolio dell’informazione presente sul territorio”.
Noi del movimento 5 stelle di Cremona, in quanto cittadini consapevoli di quella che in teoria dovrebbe essere la corretta struttura di uno stato democratico, ci impegneremo affinché queste problematiche possano essere affrontate e risolte.

Saverio Brigati

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