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La teoria del BIGLIETTO PAGATO

Creato il 31 luglio 2013 da Farnocchia

Per essere una dallo scazzo facile riesco a sopportare molte cose: il traffico (l’importante è essere sintonizzata su RadioDeejay), mia madre in versione urlatrice incazzata come una biscia (che poi, le bisce s’incazzano?), le corna (quelle le portai con gran classe), le notizie shock, le fashion blogger snob che ti guardano come fossi l’ultima dei barboni mentre giri per saldi, la penna che finisce mentre scrivi l’informazione più importante della tua vita, le coppie lui fico-lei cozza asburgica, il dimenticare dopo un nanosecondo la frase del secolo, le puzzette dentro al letto, lo smalto sbeccato ..e tanti altri piccoli gesti irritanti che condiscono la mia (e penso anche vostra) schizofrenica vita.

I can't stand
Ma c’è una cosa che proprio non mi va giù. Più che una cosa diciamo che è una categoria di persone. Questa gente rientra in una categoria che, a mio parere, non è degna di esistere ma che, su questa “dote”, ha fatto al sua fortuna: la gente che si lamenta! Più precisamente LA GENTE CHE SI LAMENTA SENZA AVER PAGATO IL BIGLIETTO.

La teoria del “biglietto non pagato” si basa sull’esperienza personale che mi ha portato a non capire come le persone possano lamentarsi di cose/fatti/posti senza  averli effettivamente provati.

  • La fauna da autobus: dall’immatura età di 13 anni prendo l’autobus per il 90% dei miei spostamenti. Poi ho scoperto quel brivido che ti dà guidare l’auto, ma non ho mai rinunciato al relax del mezzo pubblico. Sali, timbri (o, con ghigno malefico, mostri la tessera), trovi il tuo spazio vitale, prendi il libro e via! Che poi “via” è una parolona.. ormai i viaggi rapidi e senza problemi sui mezzi pubblici romani si contano sulle dita di una mano. Fa caldo, fa freddo, c’è gente, c’è traffico, ci sono la buche.. tutto vero e degno di lamentele frivole da parrucchiere. Ma vi siete mai chiesti se il lamentatore seriale ha pagato il biglietto? Se la risposta è sì allora, amico mio, urliamo al mondo il nostro disagio per un servizio pagato. Se la risposta è negativa, bhe, chiudi quella bocca e pensa che se ci sono i disagi è anche per colpa del 1,50€ non consegnato al Signor ATAC. Oh!
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    Il film mai visto: questo è un classico che tutti i frequentatori di cinema hanno provato almeno una volta e che ora diranno “ah cavolo se è vero”. Decidi di andare a vedere un film, ti gasi vedendo il trailer in tutte le versioni e lingue, inizi la ricerca di amici disposti ad assecondare i tuoi gusti cinematografici e arriva LUI, il commentatore immaginario! Colui che non ha visto il film ma, nonostante la mancanza di questo passaggio (fondamentale), si sente in diritto di distruggere in modo micidiale quello che fino a 30 secondi fa per te il film del secolo. Purtroppo anche la sottoscritta è caduta nella tentazione di criticare senza aver visto il filmone solo perchè l’attore mi sta sulle  palle/il genere mi fa schifo/troppi effetti speciali da rincojonimento! L’ho fatto, ma sto smettendo.. giuro.
  • Il libro, questo sconosciuto: al mondo ci sono tante cose, belle e brutte, questo vale anche per i libri. Poi ci sono i libri che uno non leggerà mai a priori perchè certi generi proprio non li digerisce, ad esempio io non comprerei un fantasy nemmeno se mi puntassero una pistola tra gli occhi. Riconosco i miei limiti dopo un’attenta analisi e dopo aver sbattuto per benino il muso sulle cose. Questa sono io. Poi c’è il resto del mondo e qui ci sta da ridere. Avete presente la pistola di prima? Ecco, io la punterei molto volentieri in faccia a quelli che leggono un libro ogni gravidanza di un elefante (circa 2 anni) e si sentono in diritto di criticare libri di cui hanno sentito palare e che FORSE potrebbero arrivare per le loro mani giusto come zeppa per il tavolo traballante. Precisiamo, io non sono una supercolta/mangiatrice di libri a tal punto da potermi permettere di parlare di cultura, mi piace leggere ed immergermi in vite non mie.. ma adoro anche mandare a fanculo nei modi più disparati la gente stupida (che, quasi sempre, coincide con la gente che non legge e la gente che vede “uomini e donne”.. mistero!)
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    Single o non single, questo è il (tuo) dilemma: l’amica single ce l’abbiamo tutti. Non cito i maschi perchè questi trip mentali sono prerogativa del “Club della Iolanda”; per l’amico single o fidanzato no cambia molto, l’importante è avere due tette a portata di mano. Torniamo a noi: l’amica single, quella che si butta sullo studio/lavoro/amici perchè non ha tempo per pensare ad un uomo. Ben. Ora prendiamo l’amica fidanzata, quella che “non lo so devo sentire il mio ragazzo” o che “ma quanto è bello il mio ragazzo?” o del “ma quanto amo il mio puccipucci?”. Insomma, gente pazza talmente diversa da essere accomunate da un dettaglio: prima o poi tutte e due inizieranno ad invidiare la vita dell’altra pregando o di trovare il principe azzurro (che, come o già detto, non esiste) o di tornare libere e felici come farfalline di Belen. Una lagna continua. Se avete amiche del genere EVITATELE, altrimenti sarete costrette a farvi crescere le palle per oi farvele fracassare da loro a forza di lamentele inutili!
  • Vota o fottiti!: sarà che c’ho l’animo partigiano, sarà che i miei nonni mi hanno sempre fatto capire quanto davvero possa costarti cara la parola “libertà” ma da quanto sono ufficialmente entrata nel “mondo dei grandi” non ho perso occasione per votare anche la petizione più inutile al mondo. Elezioni, referendum, primarie, nomination agli Oscar.. tutto di tutto. Perchè?bhe, perchè poi sono autorizzata a lamentarmi di politici corrotti, capre immonde, donne senza scrupoli, papponi eclatanti e tutto il resto dell’allegra compagnia. La stessa pistola che ho usato democraticamente prima la userei anche contro chi spara la solita perla sul fatto che “non è il tuo voto che cambia qualcosa”. Sì, il mio voto cambia qualcosa in primis la mia vita e dignità. Per il resto il ci sto lavorando.. conquistare il mondo è un lavoraccio, ho bisogno di una vacanza!

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