CinemaMania
le pellicole che – dicono – stanno sbancando al botteghino
La Teoria del Tutto
Titolo: La Teoria del Tutto
Regia: James Marsh
Sceneggiatura: Anthony Mc Carten
Genere: autobiografico, drammatico, sentimentale
Durata: 123 minuti
Interpreti: Eddie Redmayne, Felicity Jones, Emily Watson, Charlie Cox
Nelle sale cinematografiche: 15 Gennaio 2015
di giovdale
La Teoria del tutto racconta la vita di Stephen Hawking, uno tra i più illustri astrofisici del nostro tempo, reso celebre dalla sua teoria seconda la quale l’universo ha avuto origine da un’esplosione, ma anche dalla sua personale battaglia contro una rara malattia, l’atrofia muscolare progressiva.
Condurre un film del genere non è per niente facile. Secondo il mio punto di vista, si tende subito a sfociare nelle banalità e in quel senso di pietà che lo spettatore è portato ad adottare anche solo per scrupolo o per coscienza; devo dire che in questo caso l’opera del regista James Marsh, ma anche – e soprattutto – dell’attore che interpreta Hawking, Eddie Redmayne (non a caso vincitore del premio oscar come miglior attore protagonista) ci regalano un piccolo capolavoro cinematografico.
L’interprete di Hawking ci ha fatto ridere, commuovere, fino a farci arrivare ad ammirare questo grande uomo, sempre con sottile e intelligente ironia, caratteri distintivi e veri della persona che sta interpretando.
Gli altri personaggi fanno da cornice al protagonista in modo dolce e compassionevole, primo fra tutti la sua compagna di vita, Jane, incarnata dall’attrice Felicity Jones, che ha saputo dare al personaggio un’alone di sensibilità e gentilezza incontrastata che l’accompagna per tutto il film, ma che devo dire ad un certo punto stanca un po’. In definitiva solo la recitazione di Redmayne è sopra le righe, le altre, come ho già detto, fanno da contorno al pezzo forte.
Un altro aspetto che sicuramente non può rimanere inosservato sono le musiche che arricchiscono il film, un tocco di colore ad un quadro già di per se variopinto.
Il titolo a primo impatto fa pensare alla famosa teoria sulla quale Hawking ha dedicato e sta dedicando tutta una vita, ma dopo aver visto il film ci si rende conto che nasconde un significato meravigliosamente più profondo; la teoria del tutto, “tutto” inteso in senso astro-fisico come la tesi adottata da Hawking secondo la quale l’universo ha avuto un inizio, ma “tutto” anche inteso come vita, quella vita che pareva essersi fermata il giorno in cui gli fu diagnosticata la malattia, ma che con la speranza e trainato fortemente da ciò che credeva, gli ha permesso di togliersi bellissime e commoventi soddisfazioni che ne hanno fatto un modello di esistenza per il genere umano.
È un film che consiglio fortemente di vedere, soprattutto per chi come me si incuriosisce quando sente parlare di oscar (e qui devo dire è meritato tutto) ma anche per chi ama le storie drammatiche, però narrate con spirito finemente ironico e critico. Non consigliato sicuramente agli amanti di Fast and Furious.
Non ci dovrebbero essere limiti alla ricerca umana. Siamo tutti diversi. E per quanto la vita possa sembrare cattiva, c’è sempre qualcosa che si può fare e riuscirci. Perché finché c’è vita c’è speranza. Stephen Hawking
La nostra anteprima a “Verso l’infinito/La Teoria del Tutto” ⇒ QUI
~ Giovdale