Alcuni sostengono che questo processo ha delle somiglianze con la terapia elettroconvulsiva, una lunga pratica che prevede il passaggio controllato di una corrente elettrica attraverso il cervello del paziente anestetizzato. La nuova terapia, però, non prevede anestesia e colpisce una zona precisa del cervello. Gli studiosi contrari a questo nuovo trattamento affermano che non esistono prove sufficienti a giustificare l’utilizzo di questa terapia magnetica.
Recentemente è stato condotto uno studio su 307 pazienti depressi. Dopo il trattamento, il 58% di loro ha affermato di aver riscontrato una riduzione o una quasi totale scomparsa della depressione. Per molti ciò non basta a dimostrare l’efficacia di questa terapia visto che le persone depresse spesso avvertono sollievo solo all’idea di essere sottoposti ad un trattamento.
Secondo alcuni studiosi, è preferibile ricorrere alla terapia magnetica dopo che il paziente ha assunto uno o più farmaci antidepressivi senza aver ottenuto risultati. Ulteriori studi e test verranno comunque condotti per verificare l’efficacia di questa terapia magnetica.