Magazine Attualità

La terra, il cielo e il costato – Un appassionante thriller storico di Salvo Figura

Creato il 05 maggio 2014 da Rosebudgiornalismo @RosebudGiornali
La-terra-il-cielo-e-il-costatodi Giuseppe Nativo. Leggere un thriller storico in formato e-book è come scorrere le pagine del tempo da una finestra privilegiata, una dimensione elettronica che, però, richiama atmosfere di altre epoche in una sorta di intreccio dove gli accadimenti fluttuano in una sottile linea di confine che raccoglie in sé emozioni e mistero, immaginazione e realtà. Sullo sfondo da una parte una Sicilia martoriata dalla peste, dalla paura del contagio, da timori arcani che suscitano emozioni stratificate, forse oggi un po’ attenuate ma sempre vive, come bacilli dormienti di epidemie antiche, dall’altra l’ombra lunga dell’Inquisizione siciliana di rito spagnolo il cui vigile occhio pone la massima attenzione verso quei “diversi” considerati come forieri di una “devianza” (culturale e religiosa) che avrebbe sovvertito gli standard del pensiero ufficiale.

E’ quanto emerge nel recente racconto lungo “La terra, il cielo e il costato”, pubblicato in formato digitale da Delos Digital (aprile 2014, pp. 28). L’autore è Salvo Figura, già medico anestesista rianimatore, ragusano di adozione che trascorre il suo tempo libero tra la famiglia – di cui fanno parte anche un micio, un cane e una tartaruga in “esilio coatto” – e il suo paese natale, Palazzolo Acreide (Akrai, come ama chiamarla), terra dal sapore corinzio, sui cui speroni rocciosi talora si odono i passi degli dei e degli eroi. Da qualche anno ama definirsi scrittore-medico, autore di non pochi romanzi veri gioiellini di narrativa. Gli ultimi, in ordine di arrivo, sono “Asparago siculo” e “La neve di Piazza del Campo”.

L’e-book “La terra, il cielo e il costato” si presenta come un affascinante mash-up fra romanzo storico e thriller in cui il lettore è proiettato indietro di oltre quattro secoli. E’ l’anno Domini 1548. Un’ennesima epidemia di peste colpisce un’assolata Trinacria sottomessa alla corona della cattolicissima Spagna. Opinione comune è che il morbo pestilenziale rappresenti la “punizione divina contro i peccati e i mali del mondo” e l’affermare il contrario è ritenuto come un eretico argomentare.

Un medico siracusano, Luigi Filisti, vedovo e “buttato anima e corpo nello studio e nella cura delle malattie”, intuisce nelle pulci il meccanismo di trasmissione. Tale convinzione fa breccia dall’osservazione di una puntura di tali parassiti subita da Jacopo, suo amato figlioletto di appena tre anni, deceduto pochi giorni dopo tra “mille sofferenze”. Filisti rende partecipe della sua intuizione un vecchio amico e collega di studi a Bologna. Corre a Palermo e mentre preleva l’amico per portarlo a Siracusa e mostrargli l’esito dei suoi esperimenti, si verifica la morte misteriosa di un prete della capitale. La teoria di Filisti viene però giudicata blasfema dalla cattolicissima Corona di Spagna che organizza la caccia al medico per inquisirlo. Filisti però parte alla volta di Buscemi, dove si dice che un eremita conservi un telo taumaturgico, perché bagnato nel costato di Gesù in Croce e immerso nella terra del Golgota. Obiettivo del medico è quello di cercare conferme alle sue teorie proprio in questo telo. Anche il gesuita Ignacio de Loyola insegue quel telo per un’ostensione che fermi l’epidemia. La struttura inquisitoriale di Modica si prepara, nel frattempo, per ricevere il ricercato. Inseguimenti, colpi di scena, omicidi rappresentano i momenti cruciali dell’appassionante architettura narrativa posta in essere dall’autore. A tessere la trama del testo vi è non solo una narrazione fluida e volitiva, ma una serie di dettagliate descrizioni che, di volta in volta, portano il lettore dentro la trama stessa. Salvo Figura, l’autore dello straordinario e-book, non ha nulla da invidiare a Frank Schätzing, Candace Robb o Ellis Peters. Al di là della trama avvincente e ben congegnata, l’autentico punto di forza del romanzo sta nel carattere dell’inquietante epidemia metafora di angosce che travalicano la dimensione temporale. La storia delle epidemie, come tutte le storie, può essere raccontata in due modi: come storia dei progressi della specie o come storia delle sconfitte degli individui. Comune denominatore è la paura alimentata da poteri religiosi e politici.

Featured image, cover


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :