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Aneddoti, simboli, ritratti, segreti e magie: questo, e molto altro, troviamo nel romanzo di Laura Malinverni La tigre e l’ermellino.
Caterina Sforza era soprannominata Tigre per il suo coraggio e per la forza con cui era capace di reggere il suo piccolo stato in Romagna, così svela Laura Malinverni, autrice de La tigre e l’ermellino, e da sempre appassionata ai personaggi storici appartenenti alla famiglia degli Sforza.
Il romanzo, ambientato alla fine del Quattrocento, documenta il lato più oscuro e magico, e meno conosciuto, di Caterina Sforza, spesso dedita all’alchimia e alla magia, oltre alla sua complicità con la giovane duchessa di Milano Isabella d’Aragona e con altre nobildonne della corte sforzesca.
In un intricato percorso tra Milano, Forlì e Firenze si delinea un mistero dove l’arte e l’omicidio si intrecciano, lasciando lentamente emergere una storia da sempre celata.
Non manca, inoltre, un filo sottile ma tenace, che intreccia Caterina Sforza al genio di Leonardo Da Vinci, con riferimenti storici precisi che rendono il romanzo di Laura Malinverni un vero e proprio pezzo di storia mai svelata.
Laura Malinverni è nata a Milano, dove ha seguito studi umanistici, e vive da tempo a Novara. Fin da giovanissima scrive racconti e poesie, ed agli interessi letterari si sono aggiunti in seguito quelli per la ricerca storica e la psicologia. Le sue storie nascono dalla passione per il Rinascimento ed il suo mondo femminile, e traggono ispirazione dalle corrispondenze originali dei protagonisti: le sue indagini, condotte negli archivi italiani e stranieri, proseguono tuttora nel campo dell’iconografia del periodo e l’hanno anche portata a scoprire particolari inediti nella vita dei suoi personaggi. E’ autrice di un altro romanzo storico ambientato nel Quattrocento milanese, Il ramo di biancospino (2006, Robin Edizioni). La tigre e l’ermellino, pubblicato da Prospettiva Editrice, è disponibile in libreria al prezzo di Euro 12,00.