Stavo lì e alternavo in silenziosa calma le forme riadattate delle codificate posizioni di base.Tecnica del compasso della Stile dell’Airone Bianco, nella specifica esecuzione di Shu, della Stella della Benevolenza. Posizione della stabilità della Montagna, resa eccelsa da Fudo delle Cinque Forze di Nanto. Stallo del Fenicottero Rosa rivisitato in omaggio al sommo Rei della Scuola dell’Uccello d’Acqua.Stavo simulando stretching insomma, appoggiato alla staccionata del ponticello.
Il vantaggio di quel ponticello è che è abbastanza defilato e tranquillo, ombreggiato con un po’ d’acqua sotto.Lo svantaggio di quel ponticello è che è abbastanza defilato e tranquillo, ombreggiato con un po’ d’acqua sotto.Ed esse si mettono lì a tendere l’agguato, acquattate sotto il fogliame.Quando il babirussa è maggiormente vulnerabile, su una sola gamba portante e l’altra tesa sopra la staccionata, oppure con una mano in appoggio e l’altra a tirare una caviglia al culo, allora attaccano silenziose e spietate.Sono evolute al punto da cacciare in branco. Ma loro non sanno che il Babirussa di Nanto non sa sillabare la parola “distrazione”. Egli detiene la consapevolezza del Tao.Egli ha letto la biografia di Malcolm X. Le mangiatrici d’uomini non sanno ciò che il Babirussa sa: non esistono soltanto le prede e i cacciatori. C'è anche chi va a caccia dei cacciatori.Il Babirussa di Nanto è vigile, le pose della Divina Scuola ne acuiscono i sensi, gli afferenti epidermici degli arti inferiori sono allertati, la concentrazione è serena, calma e determinata.Le cacciatrici planano ignare incontro a un destino di morte.Si posano sul polpaccio, sul retro cosciotto, sul tibiale. Cadaveri ronzanti che si credono tigri.Sciaff! Splatt! Splutt! Un odio antico si nutre, rinnovato. Il Babirussa di Nanto consuma la tacita vendetta di tante notti insonni. Come sempre. Ne ha uccise tre questa volta. Altre volte cinque, sei, anche dieci nelle migliori, afose, battute di caccia, quando le zanzare della peggiore specie pensano sia giunta l’ora di abbeverarsi, sul calar della sera.Il Babirussa di Nanto lascia zampe, sangue e corpi tranciati in bella mostra sulle gambe, come teschi dei Dayaki. A monito. Che le tigri superstiti vedano il loro destino, rimandato al prossimo stretching.Ora il letale Babirussa può prosegue a fare jogging, satollo e soddisfatto.
Solo due uomini, in tutti i Giardini Pubblici, affrontano la tigre corpo a corpo.Uno sono io, l’altro è la Tigre della Malesia!
K.
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