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Il precedente era questo: da tempo la Tim mandava in onda uno spot in cui Garibaldi riusciva a sconfiggere l'esercito borbonico proponendo tariffe vantaggiose per tutti (ecco l'articolo con cui ne davamo l'annuncio: http://blog.libero.it/ILazzaro/11287866.html)La pubblicità aveva urtato la sensibilità di tutti i movimenti meridionalisti ed identitari che, rivendicando già una giusta rappresentazione della cosiddetta epopea risorgimentale, invocavano non solo la verità storica su quanto avvenuto (togliendo tutti gli omissis e le secretazioni imposte dai governi in 150 anni) ma la soppressione di uno spot che continuava a sbeffeggiare soldati che avevano combattutto per difendere la propria terra.Un pò come se in America un soldato blu avesse irriso la resa dei nativi americani.Anche da queste pagine avevamo caldeggiato il ritiro di quello spot. Ed oggi Tim da merito a tutti coloro che avevano proposto di boicottare la compagnia telefonica. La tim si è, infatti, resa conto dell'errore di comunicazione.Ecco il comunicato inviato al movimento neoborbonico, insieme col movimento Vanto, che si era fatto promotore dell'iniziativa:“(...) non sempre l’operazione ottiene il risultato programmato per motivi legati alla fluttuazione del mercato ma anche a sondaggi inadeguati. Nella programmazione messa in onda, contestata dalla vostra organizzazione effettivamente c’è stato un errore di comunicazione nella costruzione del messaggio che ha preferito la goliardia scenica alla sensibilità storica dei telespettatori. Però questo non affievolisce la validità dell’offerta commerciale che resta sostanzialmente conveniente e che non può essere ritirata per contratto con i soggetti artistici e di promozione televisiva (...). Colpire la nostra Azienda con una massiccia e capillare campagna dissuasiva commerciale potrebbe causare dei cedimenti nel fatturato fatali per la tenuta dei posti di lavoro e dei livelli concorrenziali”.Ogni altro commento risulta superfluo