La Torre di controllo

Creato il 08 giugno 2014 da Giorgiocaccamo

Pio La Torre e Rosario Di Salvo

Nella vecchia base militare di Comiso, quella dei missili, della Nato, degli americani, delle convergenze mafiose, sono entrato una sola volta. L'8 settembre 2002, mi pare. Concerto dei Nomadi. Un bel corto circuito storico: una band "di sinistra", popolare, pacifista, in quel luogo simbolico legato alla guerra, alle armi. Per me, quel posto aveva un solo nome: Pio La Torre. Lì ci fu la famosa marcia del 1982, di cui il segretario del Pci siciliano fu il simbolo e ispiratore. Perché seppe coniugare la vera lotta antimafia e la militanza antimilitarista.
Nel momento in cui si decise, finalmente, di riconvertire la lunghissima pista della vecchia base in scalo civile, sarebbe stato ovvio dedicare la struttura a Pio La Torre. Dal 1939 al 1973 (quando finì la prima vita civile dello scalo) era stata intitolata al generale di brigata dell'aeronautica Vincenzo Magliocco, un palermitano che combatté e morì nel 1936 nella guerra d'Etiopia, l'unica impresa coloniale conclusasi – evviva – con la sconfitta della presunta potenza.
Insomma, non sono mai stato legato a quel nome, anzi, tutt'altro. E non ho problemi a ribadirlo continuamente. Non sarà "il gerarca fascista" di cui ha parlato ieri il Tg1, ma se quell'aeroporto ha ragione di esistere è per Pio La Torre. Quindi, quando nel 2007 l'amministrazione di centrosinistra re-inaugurò l'aeroporto, lo chiamò "Pio La Torre". Ma un anno dopo, la nuova giunta di destra se ne fregò e ripristinò il vecchio nome dell'aviere palermitano. Questo appunto fino a ieri, quando, ormai tornata in Comune una giunta di centrosinistra, l'aeroporto è stato nuovamente – e spero definitivamente, basta con ridicole beghe politiche da cortile – intitolato alla memoria e al nome di Pio La Torre. C'erano anche il presidente del Senato, Pietro Grasso, e quello della Camera, Laura Boldrini. Un ex magistrato antimafia siciliano e un'ex portavoce dell'agenzia per i rifugiati dell'Onu, capolista Sel in Sicilia nel 2013.
Mi ha colpito che la stampa delle mie zone abbia continuato anche ieri a sottolineare i mugugni e i malumori (presunti, stando a quel che ho letto) di chi magari potrebbe non "affezionarsi" al nome di La Torre. Evidentemente la toponomastica non è patrimonio condiviso. Ma quello che è davvero strano è che la sezione News del sito internet dell'«Aeroporto degli Iblei» sia ferma al 31 maggio (per celebrare il discreto successo dello scalo, grazie alle low cost come Ryanair), e quindi nessuna notizia. E ancora, naturalmente, non c'è nessun riferimento a Pio La Torre neanche nel logo ufficiale.
A Comiso, forse, attualmente sono più affezionati a suor Cristina?

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