Sabato, all'ora di pranzo, come ogni giorno, stavo guardando il telegiornale alla televisione e ho sentito la notizia della tragedia: "Stamattina, alle 7:45, una bomba, nascosta in un cassonetto della spazzatura, è esplosa causando la morte di Melissa, una ragazza di sedici anni, e il ferimento grave di sette studentesse, tutte della stessa età della vittima."
In seguito, sono stati trasmessi diversi servizi su questo dramma, ma sono bastate le prime parole su questo fatto per convincermi che è un avvenimento doloroso quanto incomprensibile. Infatti, non capisco ancora la motivazione del criminale. Compiere una strage in una scuola: a quale scopo? Voleva colpire il senso di sicurezza che si prova a scuola? La sua intenzione era quella di far diventare le persone ignoranti e crudeli come lui?
Il dolore delle ragazze, dei loro familiari e degli amici è immenso, a causa di un criminale vigliacco.
Pensare a un evento del genere è inconcepibile. Una ragazza piena di sogni è stata uccisa proprio nel luogo in cui avrebbe dovuto alimentarli e realizzarli.
Melissa aveva il diritto di vivere, invece è morta. Ma è morta dignitosamente, orgogliosa dei suoi pochi anni vissuti con onestà, gentilezza e generosità. La stessa cosa non avverrà per il malvivente che ha commesso il crimine, visto che la sua felicità consiste nel vedere gli altri soffrire. Lui non potrà mai avere una morte dignitosa; pochi sentiranno la sua mancanza ed è questa la punizione più brutta che si possa ricevere.
Vorrei augurare alle ragazze ferite di tornare a casa sane e salve e so che Melissa viva per sempre nei nostri cuori.
Federica Gesualdi, V B