Essenziale è l’incontro con realtà artistiche diverse, e nei vostri lavori colpisce l’uso di svariate tecniche, dalla xilografia alla semplice matita, fino ad arrivare all’uso di programmi digitali.
Questi percorsi così diversi ma uniti da un comune sentire, portano ogni autore a lavorare con il mezzo prediletto che chiaramente non è per tutti lo stesso. Crediamo che ognuno abbia il dovere di lavorare con il mezzo che più gli si addice, è anche una questione di onestà, si raccontano le cose che conosciamo bene attraverso una tecnica che conosciamo altrettanto bene. Alice ha studiato a fondo l’incisione, Viola ha un segno a matita del tutto personale che ha sviluppato nel tempo. Alessandro lavora piuttosto tramite l’uso del computer. E così via per gli altri.
Come avete deciso di passare dal blog alla pubblicazione cartacea?
Il blog è nato nel 2009 creato nell’appartamento in zona santo Stefano di Bologna da Viola, Silvia e Serena.
Nasce senza aspettativa, quasi una vetrina dove ognuna posta i suoi lavori, l’idea era “l’unione fa la forza” piuttosto che averne uno personale. Poi ci siamo date un nome La Trama, una sorta di calderone dove raccontare storie, che siano vere o comunque tratte da storie reali. Grazie alla conoscenza degli altri gruppi che autoproducono e al desiderio di realizzare piccole pubblicazioni, siamo arrivate al cartaceo.
Il contatto con le altre realtà è stato fondamentale, gli stessi consigli, le chiacchiere, tutto è stato ed è molto prezioso, quello che ci piace in generale è un confronto aperto e sano, cosa che non manca a Bologna.
Perché questa scelta di raccontare, oggi, con il fumetto?
Come già spiegato veniamo da realtà artistiche diverse, pittura, grafica d’arte o digitale; tutte queste diverse metodologie espressive si ritrovano nei nostri fumetti. Poter raccontare qualcosa sia disegnando che scrivendo è una cosa che ci affascina, per questo secondo la maggior parte di noi l’illustrazione non differisce molto dal fumetto. Nonostante ognuno porti avanti la propria ricerca con i mezzi che gestisce meglio, l’idea che accomuna tutti, è che i confini tra pittura, illustrazione, fumetto e grafica siano sottili e valicabili.
L’idea del diario di bordo è nata una sera d’inizio gennaio in cui ci siamo ritrovati tutti insieme. Molto semplicemente ci siamo detti che non potevamo continuare ad aggiornare il blog soltanto per far sapere dove si trova la nostra cura (l’antologia collettiva) o dove abbiamo fatto un mercatino. Ci siamo detti che sarebbe stato bello darci di più, ognuno con la sua cifra, raccontando un po’ quello che facciamo nelle nostre vite.
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