La Russa fa un po' di confusione tra '1984' di Orwell, in cui il ' Big brother' rappresenta un' entità - non si sa se reale o rappresentativa- che ha la funzione di agire da catalizzatore dell'amore, della paura e della venerazione, tutti sentimenti che è più facile provare per una singola persona che per una organizzazione - e "Il Grande Fratello" , programma icona di Canale 5, fin dall'anno 2000, che ben ha rappresentato il periodo berlusconiano, quellodel macro-conflitto d'interessi, quello degli 'editti bulgari' , delle leggi ad personam, dei comunisti mangiabambini e dei 'coglioni' a quelli che non votavano per lui.
E lui, il moderato LaRussa, fascista fino al midollo, compagno d'avventura di chi ha rappresentato ultimamente più da vicino la figura del suo duce- quel duce che non ti faceva lavorare se non avevi la tessera del partito fascista, quel duce che ti faceva bere l'olio di ricino se non facevi la spia, quel duce che pagava 5.000 lire a chi denunciava un ebreo per fargli fare bella figura con l'alleato nazista- ha la faccia tosta di dire che questo è il tempo del 'grande fratello', quello che tappa la bocca e annulla i pensieri.