La "tre" giorni di Morogoro (Tanzania) /Dal diario di Baba Francesco

Creato il 30 novembre 2013 da Marianna06

Quest’oggi è in programma la partenza in gruppo alla volta di Morogoro, città meridionale del Tanzania, posta in  quello che è un territorio  prevalentemente agricolo, ai piedi dei monti Uluguru.

Ma, neanche a farlo a posta, il nostro pick up, alle prime luci dell’alba , dispettoso com’è, inaspettatamente fa un po’ di bizze e ci crea in questo modo un certo imbarazzo e un po' di stizza.

Grazie all’amico Joe, fortunatamente, si riesce a capire in tempi brevi qual è il problema (candele da sostituire) e, dopo un’oretta scarsa, carichiamo tutte le nostre cose (bagagli essenziali come sempre) insieme  a cinepresa, macchina fotografica e registratore.

L’obiettivo è quello di visitare un noto villaggio Masai, di cui ci hanno dato notizia e che pare meriti e provare a realizzare, magari, un’intervista e un buon servizio fotografico.

Non sarà facile e di certo incontreremo diffidenza. Almeno agli inizi.

Tuttavia  abbiamo intenzione ugualmente di provarci.

Del popolo Masai, pastori nomadi, sappiamo che con difficoltà esso si adatta alla vita fatta di modalità e  di costumi occidentali giunta ormai anche in Africa. 

E che è piuttosto restio a trasferirsi in città.

Quando i Masai lo fanno è giusto per necessità,  per guadagnarsi da vivere dal momento che un certo tipo di speculazione,opera quasi sempre di governanti avidi e delle rapaci multinazionali, li scaccia dalle loro terre e li priva di pascolare il bestiame come hanno fatto per generazioni.

Ecco, allora, che li vediamo, ob torto collo, posare nei loro costumi tradizionali per i turisti, che scattano foto a non finire.

Oppure scegliere di fare il portiere d’albergo negli hotel lussuosi, in cui l’african style conta parecchio e attira moltissimo il turista benestante,  a caccia di atmosfere esotiche.

Nei tre giorni che abbiamo previsto, faremo sosta, per un boccone  e per  la notte, in una delle tante missioni presenti sul territorio, che forniscono istruzione  (asili e scuole) e sanità ( ambulatori e piccoli ospedali funzionali) alla gente del luogo.

E, se riusciremo, vorremmo anche visitare la sede  del Centro di Amani, che si occupa da anni di persone disabili che vivono nei villaggi circostanti.

Intanto, sotto minaccia dell’approssimarsi di un temporale estivo, è ora d'ingranare la marcia giusta e via, tranquilli … in direzione Sud. 

Più a Sud del “già” Sud.

I particolari, ovviamente, all’arrivo.

   (continua…)

   a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)


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