La truffa del biologico italiano

Creato il 10 dicembre 2011 da Rossellagrenci

La maxi truffa del biologico è stata messa in atto dal 2007 e, scoperta dalla Guardia di Finanza di Verona, ha portato in carcere sette persone, con le accuse di frode in commercio, associazione per delinquere, falso materiale ed emissione di fatture inesistenti. Una notizia che scuote la società civile italiana, soprattutto chi, come me, acquista molti prodotti biologici.

 ”Seguiamo con attenzione gli sviluppi dell’operazione ‘Gatto con gli stivali’- dichiara il presedente dell’AIAB (Associazione Italiana Agricoltura Biologica) Alessandro Triantafyllidis – Le truffe e le contraffazioni delle certificazioni biologiche, tanto più se di queste proporzioni, danneggiano innanzitutto i produttori onesti e i cittadini. Dalle indiscrezioni raccolte emerge che le aziende agricole italiane siano non solo completamente scevre da responsabilità, ma vittime di queste frodi, facilitate dagli appetiti determinati dalla crescita dell’import, a cui purtroppo non ha seguito un proporzionale aumento dei controlli, e dalla vendita nei tradizionali canali a filiera lunga, che rendono più difficile la tracciabilità lungo tutta la catena alimentare.

L’eclatante frode smascherata dalla Guardia di Finanzia di Verona – prosegue Triantafyllidis -  ha messo in luce alcune debolezze del settore che AIAB ha più volte sottolineato. Innanzitutto il problema delle materie prime importate, che coinvolge in particolare i prodotti che confluiscono nelle filiere zootecniche, come soia e orzo, o nelle lunghe filiere di pastificazione e panificazione. In seconda istanza la farraginosità del sistema di certificazione e degli enti preposti a controllare i controllori”.  

“Nei mesi passati – dichiara Triantafyllidis -, vista anche l’espansione in controtendenza del bio rispetto al resto dell’agroalimentare, avevamo già lanciato l’allarme sull’infiltrazione della criminalità organizzata nel settore chiedendo maggiori e più stringenti controlli e lo stesso pretendiamo rispetto a imprenditori privi di scrupoli, attratti solo da un business in costante crescita. È infatti evidente che la crescita continua dei consumi e le grande vitalità del settore attirano gli interessi della speculazione e della criminalità. Non possiamo quindi che plaudere all’azione della Guardia di Finanza di Verona e rinnovare l’invito a stringere le maglie dei controlli agroalimentari lungo tutto la filiera, con particolare attenzione all’import”.

“Da parte nostra, per ovviare alle debolezze del settore, ci siamo attivati su diversi fronti per dare trasparenza e affidabilità al bio italiano. Le iniziative di AIAB puntano ad accorciare la filiera ovunque ciò sia possibile, a proporre prodotti biologici ed italiani, provenienti da aziende interamente bio, e possibilmente garantite dal marchio Garanzia AIAB, e a costruire filiere tutte italiane. Per quanto concerne la certificazione e i controlli, AIAB chiede da tempo l’utilizzo della telematica e controlli incrociati, così come un database pubblico con tutte le informazioni raccolte dagli organismi di controllo, strumenti non graditi ad alcuni enti di controllo nazionali”.

http://www.aiablombardia.it/


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