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La Turchia di Lorenzo Kamel

Creato il 02 agosto 2012 da Istanbulavrupa

La Turchia di Lorenzo KamelIo questo Lorenzo Kamel non lo conosco, magari è anche in gamba; però, ha evidentemente parlato con gli interlocutori sbagliati (cita ad esempio l’economista Dani Rodrik, impegnato in una crociata anti-Akp da quando il suocero – generale – è sotto processo per attività eversive): perché il suo articolo “Il ‘modello turco’ tra realtà e gravi limiti“, pubblicato su Aspenia online, racconta una Turchia che nella realtà non esiste. Inizia riconoscendo i meriti dell’Akp in campo economico e la sua volontà riformista legata al percorso di avvicinamento all’Unione europea: fin qui, tutto bene. Poi vira e si avventura a parlare di “regressione democratica”, di “caccia alle streghe”, dei soliti “giornalisti in prigione” (senza ovviamente specificare perché), di “repressione del dissenso”: e qui non ci siamo più! Come cerco di spiegare quasi quotidianamente su questo blog, la Turchia è nel bel mezzo di una transizione politico-istituzionale: da un sistema autoritario gestito dai militari in cui le libertà fondamentali erano sistematicamente (sottolineo: sistematicamente!) negate, a un sistema democratico. Questa transizione non si è ancora compiuta e molto resta ancora da fare (in ogni caso, l’Akp è un partito conservatore e non liberale): ma non si può nascondere ai propri lettori che – negli ultimi due-tre anni – verso le minoranze etniche sono stati fatti passi in avanti giganteschi, che esiste molta più libertà nell’affrontare pubblicamente anche i tabù più scottanti (questione curda, questione armena etc etc), che la società civile è impegnata in un lavoro straordinario di recupero memoriale, che sono stati smantellati centri di potere anti-democratici ed eversivi, che lo stesso governo dell’Akp ha avviato un processo di revisione costituzionale in chiave democratica; altrimenti, il risultato è un articolo come questo: ideologicamente orientato e fuorviante, più vicino alla propaganda che all’analisi.



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COMMENTI (1)

Da susy
Inviato il 02 agosto a 22:50
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Non entro nel merito della questione. Però l'articolo cita fonti ben più affidabili del solo dani rodrik: "la Turchia che emerge dal rapporto annuale di Amnesty International del 2012 evidenza chiaramente dei trend preoccupanti: “Promised constitutional and other legal reforms did not occur. Instead, the right to freedom of expression was threatened and protesters faced increased police violence”. Le valutazioni di Amnesty sono peraltro in linea con i dati forniti da Reporters Without Borders, che nella sua ultima classifica dedicata alla libertà d’informazione nel mondo ha posto la Tuchia alla posizione numero 148, subito dopo il Malawi. Con i suoi 15mila siti bloccati (come riporta engelliweb.com, portale impegnato a monitorare le pagine web censurate), i suoi oltre cento giornalisti detenuti (più della metà di etnia curda) e con circa 13mila persone giudicate in accordo con una legislazione anti-terrorismo non garantista.." . Forse è una congiura internazionale contro Ankara? Tutti "ideologicamente motivati" o c'è qualcosa di vero? Ps Tutte le dittature (non dico che la Turchia lo sia) giustificano i propri misfatti parlando di "fase di transizione verso la democrazia". Güle Güle